
Un gigante per la mediana, uno che di certo non passa inosservato per i suoi 193 cm. Uros Racic è arrivato al Sassuolo, come nono volto nuovo nella campagna acquisti estiva, dal Valencia, con l’obiettivo di riconquistare fiducia e di giocare con regolarità, cosa che non faceva ormai da un po di tempo. Il club emiliano se lo è assicurato per 2,5 mln di euro, stessa cifra sborsata dagli spagnoli quando è stato prelevato nel 2018 dalla Stella Rossa.
Racic è nato il 17 Marzo del 1998 a Kraljevo, una città del distretto di Raska al centro della Serbia centrale. Cresce nelle giovanili dell’OFK Belgrado prima di essere adocchiato dallo scouting della Stella Rossa, dove prosegue la sua ascesa per un anno intero. Successivamente, esordisce in prima squadra il 14 Maggio 2016 ad appena 18 anni, in un match vinto 4 a 1 contro il Radnik Surdulica (unica presenza in quella stagione). Con il club di Belgrado, in due anni colleziona 31 presenze e sigla 3 reti. Niente male per Uros che nel Luglio 2018 vola in Spagna, destinazione Valencia. Inizialmente viene impiegato con la seconda squadra che milita nella Segunda B, poi passa in prestito prima al Tenerife (16 presenze e un gol) e la stagione successiva si trasferisce al Famalicao, in Portogallo con la stessa formula, dove si mette in mostra mettendo a segno 3 reti in 33 presenze.
Il Valencia osserva la crescita di Racic e lo riporta alla base nel 2020. Sembra poter essere un nuovo inizio, ma purtroppo non è cosi. Il serbo non sfonda con i valenciani dove raccoglie 59 presenze e mette a referto una rete nel biennio 20-22. Torna nuovamente in Portogallo, sempre in prestito, questa volta al Braga dove colleziona 18 presenze e mette a segno una rete, al termine di un’ottima stagione disputata, convincendo il direttore sportivo Rossi a portarlo in Emilia. Il mediano è pronto a rilanciarsi, aggiungerà quella fisicità che da sempre è una chimera nella formazione di Dionisi. Perchè in fin dei conti in questo Sassuolo c’è bisogno del gigante serbo.
di Nicolò Caruso