IL CASTELFRANCO SCENDE IN ECCELLENZA DOPO TREDICI ANNI. IL FUTURO È INCERTO

Il declino della squadra potrebbe essere accompagnato dall'abbandono della famiglia Chezzi. La cronaca di un'annata sbagliata

Grazie al pareggio per 2-2 nel recupero di mercoledì 26 aprile tra Scandicci e Sangiovannese si è spento l’ultimo, flebile, lume di speranza salvezza per la Virtus Castelfranco. A meno sei dalla terzultima a due giornate dal traguardo, con gli scontri diretti a sfavore, i biancogialli abbandonano la categoria semi-professionistica dopo tredici anni di permanenza.

Con tutta probabilità la Virtus chiuderà penultima, davanti al Poggibonsi. Il crollo verticale da dicembre in poi, periodo nel quale la squadra di mister Marcello Chezzi (che parlò ai nostri microfoni a dicembre, qui) ha palesato grossi problemi soprattutto in zona gol: ad oggi, dopo 32 partite giocate, sono 20 le marcature. Si tratta del secondo peggior attacco di tutta la penisola italiana della categoria.

I gol subiti, 39, assieme a qualche infortunio e alla mancanza di carattere di alcuni elementi (forse per colpa dell’età?), hanno completato la ricetta “retrocessione”. E gli innesti di gennaio sono serviti a poco o nulla, numeri alla mano.

A proposito di numeri, questi parlano chiaro: solo sei vittorie, ben diciassette sconfitte di cui dieci di misura in trentadue uscite. Lo svincolo al contrario il 16 ottobre, dopo appena sette giornate. Fino a lì cammino da un punto a partita. Poi, ad Adria, i virtussini perdono 5-0 contro una diretta concorrente. Da lì l’apnea: fino a febbraio una sola vittoria in diciassette incontri, e campionato pregiudicato.

L’ultima mazzata il 9 aprile, nello scontro frontale con la Sangiovannese terzultima: al “Ferrarini” finisce 1-3 e non possono mancare i malumori dei vertici.

Il futuro è incerto. La storica proprietà della famiglia Chezzi sta pensando di lasciare, complice il mancato appoggio del Comune e delle istituzioni castelfranchesi. Da Piazza della Vittoria infatti ci sono altre priorità rispetto al calcio, nonostante le presunte promesse fatte in passato. E Paolo Chezzi, senza ausili comunali, non sembra intenzionato a fare salti mortali.

di Gigi Ferrante

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