
“Tu chiamale se vuoi emozioni” con questa mitica frase firmata da Lucio Battisti si possono riassumere gli ultimi due anni della CDR. Lo scorso, ha raggiunto la miracolosa promozione dalla Seconda Categoria mentre quest’anno ha raggiunto la salvezza. Questo può definirsi un ottimo risultato se si pensa a quante perplessità ci fossero attorno a questo gruppo ad inizio stagione. Abbiamo fatto una bella chiacchierata con una delle bandiere storiche orange, colui che è passato alla storia per aver segnato ben 6 reti in un’unica partita. Signore e signori, Federico Rossi.
Federico,questa stagione,culminata con la salvezza,era partita con molte perplessità riguardo alla squadra e alle sue possibilità di fare bene in una nuova categoria come la prima. Che annata è stata?
E’ stata una stagione inaspettata, non conoscevamo la categoria. Erano 15 anni che la CDR non giocava in Prima. E’ stato sicuramente un anno molto buono. Fin dall’inizio abbiamo capito che non saremmo stati una squadra materasso. Abbiamo vissuto anche momenti difficili però siamo riusciti a venire fuori in maniera egregia. Il girone di andata è stato analogo a quello di ritorno. Siamo contenti di giocare anche l’anno prossimo in questa categoria.
Sei stato determinante con i tuoi gol in Seconda, ricordiamo i sei in un unico match. Anche quest’anno sei stato uno dei bomber del campionato. Puoi spiegare la differenza tra Prima e Seconda?
Personalmente, anche quest’anno, ho segnato reti determinanti per il nostro campionato e per questo sono molto soddisfatto. Il campionato di Prima Categoria è molto più organizzato della Seconda. Ritrovi avversari con più esperienza e che hanno giocato in categorie superiori. C’è molta differenza tra i due tornei sotto tanti punti di vista. A livello tecnico in Prima Categoria si gioca più a calcio. Ci sono più uno contro uno, ci sono già idee di gioco precise. Il Campionato di Prima è, senza dubbio, molto più bello. Ad inizio stagione ho arrancato anche io, dovevo capire come giocare ed in più ho cambiato il partner d’attacco, Indrit Gosa arrivato in estate. Dovevo abituarmi anche a giocare con una nuova spalla, alla fine siamo riusciti anche ad avere un’ottima intesa. Abbiamo totalizzato 17 gol in due, siamo riusciti a fare un egregio campionato da squadra neopromossa.
Guardiamo un attimo, all’indietro. C’è stato un momento durante la stagione dove avete capito di potercela davvero fare a centrare la salvezza?
Sicuramente l’ultima gara del girone di andata contro il Cibeno. Abbiamo giocato prima di Natale, per noi quella partita è stata determinante. Vincevamo 2-0,ci siamo fatti rimontare 2-2 ed all’ultimo minuto Gosa ha segnato il gol vittoria su punizione. Ci sono state tante gare che abbiamo vinto alla fine,questo ti fa capire lo spirito di squadra, l’essere uniti fino alla fine per raggiungere un obiettivo. A Guastalla? Io sono entrato all’ottantesimo minuto quando la squadra era sotto 2-1, alla fine abbiamo vinto 3-2 con una mia doppietta. Anche in quella circostanza abbiamo pensato di potercela fare. Non siamo mai stati nel limbo dei playout,questo fatto ci ha sempre dato una mano a livello morale.
Quale squadra è stata la vostra maggiore antagonista per la corsa salvezza?
E’ stato un campionato molto equilibrato. Non abbiamo avuto una vera e propria antagonista. Tutte le partite sono state equilibrate. Ci siamo sempre guardati dietro, mai avanti. Sono partite che si sono giocate su un filo di lana. Tutte decise da episodi. Si può dire che non ci sia stata una squadra in particolare che ha lottato con noi per la salvezza. Mi viene da dire che tutte quelle che arriveranno dietro di noi sarebbero state nostre potenziali antagoniste.
Cosa avete avuto in più di queste squadre per arrivare alla tanto agognata permanenza in Prima Categoria?
Sicuramente il gruppo, questo elemento ci ha fatto vincere anche lo scorso anno. Non ottieni risultati del genere se tutti non remano dalla stessa parte. Noi, a mio parere, avevamo un organico con giocatori singoli non di categoria superiore però, senza dubbio, di alto calibro. Mi viene da dire Paolo Ricchi, il suo curriculum parla per lui, quando c’è stato la squadra ha perso poche partite. Paolo ha subito molti infortuni, con lui avremmo potuto essere un po’ più in su in classifica. Gosa, Nicocci e Boschetti sono altri elementi che hanno dato un grosso contributo alla causa salvezza. In sintesi,abbiamo avuto il gruppo più di singoli importanti. Abbiamo avuto un’insieme di cose che ti hanno portato ad avere la meglio su squadre concorrenti.
Federico,tu sei una bandiera della CDR, cosa ti aspetti dalla prossima stagione per i colori arancio-neri?
Dobbiamo onorare questo campionato anche se ormai abbiamo ben poco da dire in questo finale di stagione. Detto questo, nella prossima stagione bisogna mantenere questa rosa. Conoscendo meglio la categoria, rimanendo tale la rosa della squadra, si può disputare un campionato migliore. Per fare un’ulteriore salto di qualità ci occorrono due o tre giocatori di categoria. Questo comporterebbe sacrifici economici da parte della società e tutti gli oneri del caso.
Lo scorso anno fu una stagione memorabile. Uno degli uomini chiave,per voi, era seduto in panchina: mister Vezzelli. In Prima, è stato confermato sebbene non conoscesse la categoria. Vi ha detto qualcosa in particolare, ricordi un momento dove vi è scattata la scintilla per conseguire alla salvezza? Sai se sia confermato per il prossimo anno?
L’allenatore è stato fondamentale lo scorso anno ma anche in questa stagione per ottenere questi risultati eccezionali. Lui, senza dubbio, è da tanti anni con noi e conosce bene il nostro ambiente. Riesce a tenere il gruppo unito, sono convinto che molti giocatori siano alla CDR per lui. Lui è sempre stato convinto della forza di questo gruppo. E’ un mister preparato, la squadra anche per lui fa costantemente tre allenamenti a settimana. Questa è una cosa importante ai nostri livelli.
Non deve essere stato facile, per Vezzelli, lasciare in panchina bomber Rossi come è successo qualche volta nel corso del campionato…
Alla fine è diventata una sorta di strategia. Con il Guastalla e San Faustino Rubiera, sono entrato dalla panchina ed ho segnato gol determinanti. Questa è stata una mossa dell’allenatore. Vuoi per fortuna o bravura, sono state state scelte determinanti dell’allenatore e del suo vice Cavallo.
Lo scorso anno, in alcune interviste, hai dichiarato che tuo fratello Guglielmo,anche lui giocatore CDR, è più forte di te. Confermi ancora questo tuo pensiero?
Confermo,lui quest’anno è stato via ed ha potuto giocare una decina di partite. Ha segnato un gol. E’ un giocatore che può giocare in più posizioni, è completo. Putroppo si è infortunato di nuovo, quando gioca e sta bene fa la differenza.
Segui ancora le vicende legate al Modena Calcio?
Seguo le partite del Modena, per quel che posso. Da quando hanno iniziato a giocare di domenica è difficile per me continuare ad andare al Braglia. Sono tornato allo stadio con il Forlì. La situazione non è delle migliori. Capuano ha fatto risultati, sopratutto all’inizio. Sarà dura salvarsi ma è giusto che il Modena rimanga in Lega Pro.
Fede,tu sei un grande amante della musica italiana anni ’80 e ’90. Quale brano dedicheresti alla CDR per ricordare questi ultimi due anni?
Sicuramente “Emozioni” di Lucio Battisti. Abbiamo vissuto emozioni fortissime. Lo scorso anno con la vittoria del campionato soprattutto. Ho segnato venti gol, i festeggiamenti. Direi che questa sia la canzone perfetta per descrivere questi ultimi anni in Orange.
Di Filippo Mattioli
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