DILETTANTI, FORMIGINE: L’INTERVISTA AL MISTER BALUGANI

L’ A.C. Formigine ha conquistato la permanenza nel campionato d’eccellenza. Una categoria dura, linea di confine tra dilettanti e professionisti. “E’ stata una stagione impegnativa – ci spiega il mister Baluganima al fotofinish abbiamo ottenuto la salvezza”.

Mister ci parli un po’ di lei, quando nasce la sua passione per il calcio?
Sono nel mondo del calcio da sempre. Mio padre è stato un allenatore professionista per anni, quindi in casa si è sempre mangiato pane e pallone. Naturalmente ho cominciato da giocatore, facendo anche una piccola apparizione nelle giovanili del Modena. Ma fin da subito ho provato un forte interesse per il ruolo dell’allenatore. Infatti già a 18 anni allenavo i giovanissimi della Rubierese e a 24 anni ho deciso di abbandonare il calcio giocato e ad impegnarmi come allenatore. Da lì ho fatto diverse esperienze per poi arrivare a Formigine per la prima volta intorno al 2004.

Essendo figlio d’arte, le sono mai arrivati consigli da suo padre?
Mio padre è sempre stato un grande esempio da seguire per me. Un signore prima che un grande allenatore. Ovviamente essendo entrambi dell’ambiente in casa parliamo di calcio. Grazie a queste chiacchierate imparo sempre molto.

Cosa ne pensa dell’obbligo di schierare un certo numero di giovani?
Penso sia ormai diventata la norma. L’unica nota negativa che ci tengo a sottolineare riguarda l’effetto che può avere sui giovani. Infatti, avendo l’obbligo di schierarli, molte squadre in eccellenza e serie D fanno giocare alcuni ragazzi, che purtroppo si illudono di poter diventare professionisti. Ma molto spesso, una volta terminato il proprio ruolo da under, non trovano più spazio nei team.

Con che obiettivi siete partiti quest’anno e quali saranno quelli della prossima stagione?
A inizio campionato puntavamo alla salvezza. Un risultato che abbiamo ottenuto, anche se come allenatore non potrò mai essere totalmente soddisfatto del mio lavoro. C’è sempre qualcosa che deve e può essere migliorato. Gli obiettivi per la prossima stagione sono indubbiamente quelli di migliorare e riuscire ad arrivare alla salvezza il prima possibile, per poi togliersi qualche soddisfazione.

Che tipo di campionato è il vostro?
L’eccellenza è un campionato difficile, complicato, accogliendo giocatori che fanno la spola tra serie D e appunto eccellenza. Diciamo che possiamo definirla la serie A dei dilettanti.

Quanto è importante per la vostra società il settore giovanile?
A questo riguardo credo che siano i numeri a parlare per noi. Negli ultimi anni i giovani che giocano nel Formigine sono sempre arrivati dal nostro settore giovanile, in cui puntiamo molte delle nostre risorse.

In eccellenza, quanto conta la tattica e quanto il fisico?
In eccellenza la tattica serve eccome, ma quest’anno, formazioni che si sono allenate 5 volte alla settimana hanno ottenuto risultati importanti. Poi secondo me eccellenza significa dilettanti, ovvero giocatori che giocano a calcio ma nella vita fanno altro. Quindi l’impegno massimale si richiede sempre, ma penso che 3 o 4 allenamenti settimanali siano il numero giusto.

Il Formigine ha un buon seguito?
Assolutamente si, il Formigine è una piazza importante, un paese grande che ha a cuore il calcio e la propria squadra cittadina. Proprio per questo il prossimo anno dobbiamo ottenere il più presto possibile una salvezza tranquilla e far divertire di più il nostro pubblico.

di Francesco Palumbo

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