LA SCALATA DELLA MUTINA SPORT: L’INTERVISTA A COACH FERRARI

Due settimane fa la Mutina Sport è riuscita nell’impresa di centrare la seconda promozione di fila, passando in Prima Categoria. Un risultato storico, per una squadra nata da una costola della Rosselli Mutina. Di questo risultato e molto altro ne abbiamo parlato con il coach Marcello Ferrari.

Mister, che stagione è stata quella della Mutina Sport?
A differenza dell’anno scorso, dove avevamo programmato la promozione in Seconda Categoria, l’obbiettivo di questa stagione era salvarci mantenendo lo stesso gruppo di giocatori giovani ma con ampi margini di miglioramento. Siamo partiti bene, facendo ottimi risultati fin dall’inizio e, a poco a poco, ci siamo resi conto di quanto fosse alto il nostro livello. Abbiamo fatto una preparazione invernale pesante; in questo modo il girone di ritorno è stato altrettanto tranquillo, fino ad arrivare al pareggio col Daino in cui abbiamo guadagnato la promozione automatica.

C’è stato un momento particolare in cui avete capito di potercela fare?
Sotto Natale siamo andati a giocare in casa della squadra capolista, ovvero la Virtus Campogalliano, vincendo 4-0. In quel momento abbiamo capito di potercela fare, visto che nessuna delle tredici squadre del girone era riuscita a impensierirci in alcun modo.

Ha sempre parlato della forza del gruppo, c’è per caso qualche giocatore che l’ha stupita più di altri?
Sarebbe ingeneroso citare qualcuno piuttosto che qualcun altro. Sarebbe facile parlare del centravanti, del fantasista che risolve la partita o del centrale difensivo da 12 gol stagionali. Perciò ti voglio fare un altro esempio: il nostro terzo portiere Jahollari, che non ha mai giocato un minuto, arriva sempre prima degli altri e raccoglie i palloni a fine allenamento; all’interno del gruppo si è instaurato un clima meraviglioso e tutti hanno la voglia di lavorare e di migliorarsi sempre.

Il Presidente Malagò, di recente, ha detto che presto saranno ufficializzate le seconde squadre. Potrebbe essere un punto di partenza per il Calcio Italiano?
Il problema di base del nostro calcio è quello che accomuna un po’ tutti gli italiani, ovvero quello di volere tutto subito. Dunque le società non hanno la pazienza di attuare una programmazione seria. Invece, il punto di forza di Mutina Sport è stata una programmazione precisa e dettagliata, che alla fine ha portato a un risultato. Il calcio italiano non arriverà mai a nulla se non sarà capace di avere pazienza e costruire qualcosa attraverso concetti semplici ma precisi. Per esempio, ci sono troppi pochi giovani da inserire nelle squadre dilettanti: io invece ne avrei potuto schierare i tre quarti della formazione. Quindi la seconda squadra potrebbe essere un ottimo serbatoio, in cui i giovani possano finalmente mettersi in mostra.

Fra poco più di un mese inizieranno i mondiali senza l’Italia…
Parlarne è sempre una ferita aperta, perché è impensabile non vedere la nostra Nazionale ai Mondiali. Penso che la mancata qualificazione sia la punta dell’iceberg di un movimento allo sbando e lo specchio della situazione dell’Italia in generale: non siamo riusciti a qualificarci ai Mondiali di quello che è considerato il nostro principale sport.

Tornando alla Mutina Sport, avete già cominciato a programmare la prossima stagione?
Ancora no, ma presto ci troveremo per programmare il futuro. L’idea di base è quella di mantenere intatto il più possibile il gruppo, con solamente qualche piccolo accorgimento, ovvero due o tre pedine importanti con maggiore esperienza della categoria.

di Mattia Amaduzzi

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