LAZIO-SASSUOLO, LA CAPITALE IN TRE GIORNI

Come arriva il Sassuolo all'Olimpico dopo il turno infrasettimanale contro una Lazio lanciatissima?

Non è arrivata la testa della Lupa, l’unico capo, anzi, caput, ancora mancante nel museo delle big decadute nella (breve) storia del Sassuolo da A. In venti minuti gli uomini di Eusebio Di Francesco sono crollati, anche se, dettaglio da ricordare, il goal del sorpasso è arrivato solo dagli undici metri. Recriminazioni poche, di contro tanta Roma per un Sassuolo giovane e potato da un’infermeria altisonante. Che, intanto, non rilascia ancora né BerardiMissiroli, ed anzi si rifocilla con Paolo Cannavaro e Magnanelli. I quattro, oltre a Letschert, non saranno disponibili nella prossima gara, col dubbio Antei che si è fermato venerdì per un risentimento muscolare.
Ma non siamo qui per parlare dei problemi clinici dei neroverdi. Che non interessano alla Lazio, prossimo avversario, e neppure, quantomeno di facciata, a Di Francesco. Fa parte del gioco, insomma. E alle 15 di domenica 30 ottobre l’11ª giornata del campionato sassolese: Lazio-Sassuolo. Trasferta dura, a Roma, contro un’avversaria che non perde dal 20 settembre e che, zitta zitta, sta scavando come una talpa per farsi strada verso i primi quattro posti della classifica.

QUI SASSUOLO.
Assenze a parte, EDF ha lavorato questa settimana preparando la gara in maniera presumibilmente simile a quanto fatto nel pre-Roma. E, se la Lazio avrà pure meno qualità dei cugini giallorossi, l’aggravante si chiama fattore campo. Solo la Juventus ha espugnato l’Olimpico fino ad oggi, e la squadra di Simone Inzaghi rappresenta una delle note liete ed inattese di quest’avvio. Gli emiliani, comunque, dovranno fare punti, visto che la classifica non è delle più rosee. Vero che tre punti mancano per cause burocratiche, ma la posizione è la quattordicesima. Non che l’obbiettivo sia necessariamente ripetere l’Europa, ma forse quest organico ha qualche cartuccia che vale più della posizione attuale.
Contro i biancocelesti dovrebbe (condizionale d’obbligo vista la sorpresa trequartista nell’infrasettimanale…) tornare il 4-3-3, con Consigli, poi Lirola, Antei (se recupererà dal fastidio muscolare), Acerbi e Peluso in difesa. Se mancasse il centrale ex Roma adattabile Peluso al centro con Gazzola a beneficiarne a sinistra. Senza il “Puma” in mezzo, in postazione regista ecco Sensi, sostenuto ai lati da Biondini ed uno fra Pellegrini, Mazzitelli o Duncan. Davanti la girandola potrebbe riportare dall’inizio Matri centrale con Politano e Defrel sulle corsie, ma non è da escludersi l’impiego di Ricci.
Oggi (sabato) conferenza della vigilia del tecnico, prima della partenza per la capitale.

QUI LAZIO.
Certamente non penserà ad adattarsi all’avversario Simone Inzaghi con la sua Lazio. Una Lazio che, pur non avendo il ritmo martellante e la costanza delle primissime, sta facendo molto bene. Anche meglio del previsto, forse. Ricordate le vicissitudini estive e il quasi sbarco di Bielsa? E gli undici (sì, 11) abbonati di fine luglio? Ma, lo sappiamo, il tifoso è di pancia. E quello italiano ancor di più. La squadra biancoceleste, sola ed abbandonata in una triste estate per via di un patron tutt’altro che amato, ora è quinta in graduatoria e sta riscuotendo un discreto successo tra i corridoi del popolo laziale. Nulla di tremendo (media spettatori all’Olimpico inferiore alle ventimila presenze dopo cinque partite), ma nulla di catastrofico, come molti prevedevano solo due mesi fa.
Anche Inzaghi dovrà fare i conti con delle brutte assenze nel suo 4-3-3. De Vrij, Lukaku e Bastos solo in difesa, poi Biglia a centrocampo. Ed è proprio la difesa il reparto su cui il Sassuolo dovrà battere colpo, dal momento che Patric, Wallace, Hoedt e Radu non può essere considerato un quartetto top di gamma. In porta Marchetti, mentre a centrocampo Parolo, Lulic e Milinkovic-Savic in ballottaggio con Cataldi per il ruolo di interno. Tridente coi ritrovati Felipe Anderson, Immobile e Keita. Le tre frecce che saranno l’ago della bilancia della gara delle Aquile.
Arbitrerà la contesa il signor Calvarese della sezione di Teramo.

Prima la Lupa poi l’Aquila. Una dietro l’altra le cugine della capitale. Che si odiano fra loro, eppure così simili. Come simile dev’essere stato l’avvicinamento alla gara di EDF, contento in parte dei suoi al Mapei mercoledì, ma consapevole di dover cercare quantomeno qualche punticino nella trasferta capitolina. Anche solo per il suo derby personalissimo e tutt’altro che affettuoso, come diceva martedì. A prescindere dalle assenze, ormai quasi insopportabili, a prescindere dai tre punti col Pescara che cambierebbero volto alla classifica, a prescindere dai “se” e dai “ma” che non portano a niente, ma proprio a niente. Nella vita come nel calcio.

di Gigi Ferrante

 

(foto tratta da www.sassuolocalcio.it)