Sabato pomeriggio il Modena ha letteralmente gettato via due punti nella sfida interna contro il Lumezzane, gara che tutti in settimana, da Giorico a Capuano, avevano indicato come assolutamente da vincere. La tanto agognata vittoria non è arrivata, più per demeriti del Modena che non per meriti degli avversari. I lombardi hanno fatto la loro onesta partita da squadra penultima in classifica, cercando di riequilibrare la rete di Diop con una serie di lanci lunghi alla “speraindio”. Su uno di questi Leonetti ha approfittato del sonno profondo in cui era piombata la difesa gialloblù per impattare violentemente il pallone e spedirlo alle spalle di Manfredini. 1-1 e tutti a casa, il Lumezzane con la sensazione di chi ha compiuto una mezza impresa, il Modena con la consapevolezza di aver fatto una figura da polli.
E dire che la sfida si era messa subito bene, con Diop che dopo sette minuti aveva ribadito in rete (terzo gol da gennaio) il miracolo di Pasotti sul colpo di testa di Laner. A quel punto il Modena avrebbe dovuto amministrare il vantaggio e chiudere la partita al momento opportuno. Invece ha deciso di sedersi in campo e guardare gli avversari (alquanto modesti) tentare un disperato recupero. Un errore esiziale che è costato carissimo. Nemmeno contro la penultima in classifica di Lega pro puoi permetterti di smettere di giocare dopo un quarto d’ora. E i rimpianti sono aumentati quando nel finale, ridotti in dieci per l’infortunio di Accardi (i cambi erano già terminati), il Modena è riuscito a chiudere il Lumezzane nella propria metà campo, sfiorando la rete del successo con Loi (forse il giocatore più inconcludente visto all’ombra della Ghirlandina negli ultimi dieci anni).
Anche Eziolino Capuano sabato ci ha messo del suo, sbagliando quasi tutti i cambi a disposizione. Basso non stava facendo una grande gara (anche se aveva sfiorato la rete del raddoppio al 47′), ma è comunque un giocatore di un’altra categoria rispetto al mediocre Calapai. Toglierlo per scelta tecnica è stata una decisione quantomeno discutibile. Il secondo cambio Remedi-Laner non ha modificato il sistema di gioco, a conti fatti ha inciso poco sull’andamento della gara. L’ingresso di Loi al posto di un Nolè alquanto sottotono è invece stato decisivo in negativo. In primis perché ha costretto il Modena a giocare gli ultimi minuti in inferiorità numerica per il già citato infortunio di Accardi. In secundis perché l’ex Cagliari è ancora troppo acerbo per un campionato come la Lega pro. Quando ha avuto la possibilità di calciare in porta col destro ha preferito crossare per un compagno immaginario in area di rigore. Nel finale ha preso coraggio e al 95′ si è trovato sui piedi la palla che avrebbe potuto cambiare la sua stagione in giualloblù. Risultato? Ciabattata invereconda e sfera che non è nemmeno uscita dal terreno di gioco.
Adesso il Modena è atteso da due sfide assai complicate, prima sul campo del Venezia poi in casa contro il Padova. Se i gialloblù torneranno a essere operai, allora venderanno cara la pelle e potranno anche sperare di conquistare qualche punto. Se invece ripeteranno la scialba prestazione di sabato, beh, non ci vuole molta fantasia a immaginare il seguito…
Di Mattia Giovanardi
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