Dopo la vittoria sul campo dell’Albinoleffe, il Modena è atteso da uno scontro diretto per la salvezza, quello di sabato 1 aprile con il Forlì, scavalcato in classifica dagli uomini di Capuano. Una vittoria, con sei partite ancora da giocare, potrebbe rappresentare una svolta importante in chiave salvezza. Pochi sono i precedenti ufficiali al Braglia contro i romagnoli, ma ce ne fu uno di ben 35 anni fa che fu considerato importantissimo quasi alla stregua di oggi. Stiamo parlando del campionato di Serie C1 1981/82. I canarini, imbattuti e in piena corsa promozione, si trovarono ad affrontare i biancorossi proprio a sette giornate dal termine e sui giornali si parlò di “partita della svolta”, anche in concomitanza con lo scontro diretto tra due concorrenti come Monza e Vicenza.
La classifica recitava: Atalanta 40, Modena e Monza 38, Vicenza 36 e una vittoria del Modena associata al probabile pareggio tra brianzoli e veneti avrebbe lanciato i gialloblu solitari al secondo posto in vista del rush finale. I canarini erano reduci da una grande occasione sprecata a Bergamo, due settimane prima, quando l’Atalanta capolista li aveva raggiunti soltanto al 95’ con un rigore molto discusso, ma anche dal successo nel torneo anglo-italiano (il secondo della loro storia), la domenica precedente battendo il Sutton Utd per 1-0. In settimana il presidente Messori Roncaglia, in un’intervista rilasciata a Il Resto del Carlino, aveva parlato addirittura di serie A in pochi anni. C’era però intanto da ritrovare la B abbandonata quattro anni prima. Contro un Forlì non ancora del tutto tranquillo, Bruno Giorgi (foto da Wikipedia) si affidò a Lello Vernacchia, uno dei suoi uomini più in forma, mentre fino all’ultimo dovette fare i conti con gli acciacchi del libero Francisca e del talentuoso Agostinelli.
Il 18 aprile del 1982 l’attesa dei tifosi era tanta, ma l’inizio partita del Modena lasciò tutti perplessi. Poche idee a centrocampo con uomini chiave in evidente difficoltà di fronte a una squadra romagnola compatta, che impegnò il portiere canarino Minguzzi in almeno tre occasioni. Giorgi, arrabbiatissimo, sostituì Tosetto e Agostinelli e proprio dalla panchina arrivò la giocata, estemporanea, per il gol decisivo. Al 26’ della ripresa Rabitti battè una rimessa laterale, Poli da poco entrato in campo, mise in mezzo un pallone in semi rovesciata su cui il terzino Codogno si avventò di testa: ne venne fuori un pallonetto che batté Delli Pizzi.
Il Modena riuscì a portare a casa i due punti, ma dagli altri campi arrivarono risultati alterni: l’Atalanta, fermata in casa dal Trento, confermava di non essere in un periodo di grandissima forma, ma a Monza i brianzoli avevano vinto il confronto diretto col Vicenza che si staccava quasi definitivamente dalla corsa promozione. La classifica ora recitava: Atalanta 41, Modena e Monza 40, Vicenza 36. Nel dopo partita il presidente del Forlì “Vulcano” Bianchi parlò di “autentico scippo”, mentre dalla parte del Modena cominciarono a diffondersi voci di un premio a vincere preso dai romagnoli, poi mai confermate.
L’attesa svolta quindi non ci fu, anzi, la brutta prestazione dei canarini evidenziò un calo di forma che fu confermato la settimana successiva a Empoli, dove arrivò la prima sconfitta della stagione per gli uomini di Giorgi. A fine campionato in B andarono Atalanta e Monza, il Modena invece subì altre due battute d’arresto, a Trieste (un famoso e discusso 4-2) e a Sanremo, e dovette rimandare i propositi di risalita tra i cadetti.
(GB)
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