
La tanto attesa asta per il marchio storico del Modena si avvicina, si parla di metà aprile, e qualche cosa comincia a muoversi per quanto di riguarda le possibili cordate o gruppi di imprenditori interessati a far ripartire il calcio geminiano. Se quello rappresentato dall’avvocato Samorì ha fatto i primi passi concreti, costituendo una società e depositando in un conto corrente 800 mila euro per la nuova stagione, anche Romano Amadei e Romano Sghedoni non sono stati a guardare e, dopo la rottura del rapporto con i patron della Rosselli (pare che il motivo sia stato legato alla presenza o meno nella nuova società di Doriano Tosi), sembrano interessati a proseguire da soli. Lo stesso Sghedoni però, contattato stamattina da Modena Radio City mentre era in vacanza, ha gettato acqua sul fuoco. “Un interesse in effetti c’è, ma siamo ancora lontani – ha detto il patron della Kerakoll – ci mancano dei soci per mettere il capitale necessario, secondo i miei programmi. Se non si arriva a un certo numero, secondo me, non è fattibile andare avanti“.
Sghedoni poi ha dato delle cifre più precise: “Penso che bisognerebbe partire da una cifra di almeno il doppio di quella che è stata annunciata da parte del gruppo dell’avvocato Samorì, altrimenti non si combina niente di buono. Loro avevano parlato di almeno 800 mila euro, per me ce ne vogliono il doppio. Al momento attuale, per quello che so io, la situazione è questa, siamo in pochi, sperando naturalmente che mentre ero in ferie siano stati acquisiti altri soci“.
Sghedoni ha infine parlato della cordata Samorì e di Romano Amadei. “Samorì e la sua cordata vanno avanti? – ha detto – fanno bene, io gli faccio i miei migliori auguri. Amadei sarebbe senz’altro pronto a ripartire con il nuovo Modena, però credo che anche lui la pensi come me“.
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