PILLOLE DI STORIA GIALLOBLU’, UN MODENA-PADOVA DI FINE ANNI ’70

E’ una partita di grande prestigio quella che il Modena gioca domani sera al Braglia nel posticipo della terza giornata del campionato di serie C, contro il Padova. Una gara che rievoca momenti belli del passato gialloblù, ma anche molto tristi, l’ultimo dei quali lo 0-3 a tavolino dell’ottobre 2017 con il Braglia chiuso, i giocatori in sciopero e la società ad un passo dal fallimento.

Una delle sfide memorabili giocate da canarini e biancoscudati è sicuramente quella del campionato del 1979/80, l’unico di C2 dei canarini, in cui la squadra allora affidata a Bruno Pace si trovò a dover contendere la promozione proprio al Padova. Il Modena veniva da una rovinosa doppia retrocessione dalla B alla C2 e in estate, tra lo scetticismo generale, il nuovo ds Beppe Galassi aveva costruito una squadra basata su un mix di giovani del vivaio di belle speranze (Cuoghi e Maestroni), elementi di categoria (l’esperto attaccante Trevisan) e qualche giocatore rimasto dalla stagione precedente (Vernacchia e Vivani), affidandola a un tecnico esordiente, il già citato Bruno Pace.

Le amichevoli estive e le prime gare di Coppa Italia diedero l’impressione che le principali avversarie dei gialloblù per il ritorno in C1, Padova e Trento, avessero qualcosa di più. In campionato si partì bene battendo 2-0 la Pro Patria al Braglia, ma già alla seconda giornata il pareggio di Lodi contro il Fanfulla fu accolto dai tifosi con qualche mugugno. La prova del nove sul reale valore del Modena era quella della domenica successiva, di nuovo al Braglia contro la corazzata Padova. In settimana Pace aveva chiesto alla squadra di essere più concreta e di “specchiarsi di meno” e già il giovedì precedente la sfida con i patavini, in Coppa Italia contro il Trento, i canarini avevano vinto 3-2 (doppietta di Maestroni e gol del terzino goleador Corallo), dando prova, nonostante qualche disattenzione difensiva, di un buon gioco corale. Al Braglia, a vedere la partita contro i trentini, c’era anche il tecnico del Padova Mammi che, lasciando lo stadio, dichiarò un po’ troppo frettolosamente “il Modena è ben poca cosa”.

E arriviamo al giorno della partita, domenica 14 ottobre 1979. Pace recupera Vernacchia (foto), dopo due turni di squalifica, e il centravanti Trevisan, mentre Maestroni, mattatore del match di Coppa, viene preferito a Guidazzi. A partire forte, però, sono gli ospiti che, dopo soli cinque minuti, vanno in vantaggio. L’esperto bomber Pezzato anticipa Garito e batte Fantini. Il Modena fatica a reagire, il pubblico (ben 7000 tifosi!) rischia di spazientirsi e al 41’ i biancoscudati sfiorano il raddoppio con una azione personale di Berti, che fa quasi tutto il campo e viene fermato solo dal portiere Fantini in uscita. Sull’azione successiva il Modena pareggia. Trevisan si invola sulla destra e serve Corallo il cui tiro è respinto da un difensore patavino con una mano. L’arbitro indica il dischetto del rigore e lo stesso Trevisan trasforma.

Il Padova accusa il colpo mentre i gialloblù si caricano a mille e al 45’ operano il sorpasso. E ancora Trevisan ad andare al cross e Cuoghi, in area, si libera di Berlini e batte il portiere. Si va al riposo con i “Gialli” in vantaggio per 2-1. Nella ripresa la squadra di Pace si difende con un’accortezza fino a quel momento sconosciuta e sfiora il terzo gol un paio di volte in contropiede. La partita finisce con i gialloblù in trionfo e Pace, negli spogliatoi, parlerà di “consapevolezza della propria forza finalmente acquisita”. Polemico, invece, il mister patavino Mammi sul rigore concesso al Modena e da lui definito “inesistente”. La classifica, dopo tre giornate recitava: Modena, Trento e Arona 5, Padova 4. Era iniziata una lunga e faticosa risalita che avrebbe riportato i gialloblù in C1 dopo un solo anno di purgatorio.

(GB)

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