SASSUOLO-PALERMO, I DUBBI DI DIFRA CONTRO HIROSHIMA

Al Mapei sfida salvezza. Il Sassuolo gode di maggior tranquillità, ma ci sono ancora molti dubbi. A partire da Defrel

Domani, domenica, alle ore 15 al Mapei riparte il girone del Sassuolo, contro il Palermo, 145 giorni dopo il battesimo vincente del Barbera grazie al rigore di Berardi. Numerose le trasformazioni della materia sassolese, lontana dal ritmo della passata stagione e falcidiata, negli ultimi due mesi, da infortuni su infortuni. L’Europa League? In soffitta, col sospiro di sollievo dei fisioterapisti, intenti solamente a scervellarsi per dei programmi di allenamento che potessero ridurre i rischi fisici per atleti e rosa, evidentemente, non adatti né costruiti con la tipica profondità da doppio/triplo impegno.

Oggi il Sassuolo ha 18 punti, si trova in 16ª posizione, a distanza di sicurezza dall’Ade. Lì, invece, ci finirebbe in pieno il Palermo, che sembra stia pagando il conto della gestione societaria zampariniana. Un conto necessario, dopo qualche anno di apnea e di illusione presidenziale. Per giustizia divina, per leggi non scritte di un buon senso tutto pallonaro. Come Corini ha magistralmente e violentemente sintetizzato ieri, in conferenza stampa.

Le sue parole, meravigliosamente sincere, le trovate in fondo all’articolo.

DA SASSUOLO.
La ripresa ha regalato un punto, che non fa impazzire, ma comunque utile, dopo la bruciante sconfitta di Cagliari. Domenica seconda gara interna di fila, e possibile svincolo. Per sé stessi e per gli altri: una vittoria allontanerebbe in maniera perentoria le ultime tre, conferendo altresì energia mentale nel circuito dei neroverdi. Una sola vittoria negli ultimi tre mesi è, infatti, un bottino preoccupante. La chiave di lettura? Un blocco difensivo che ha smarrito la solidità dell’anno scorso, subendo, talvolta, 2-3 gol in pochi minuti.

Tatticamente Di Francesco ha ancora qualche dubbio. “Ho allenato due sistemi di gioco, in virtù delle assenze che abbiamo”. Il 4-3-3 ed il 4-2-3-1, chiaramente. Lirola, Letschert, Acerbi e Peluso dovrebbero essere i 4 arretrati davanti a Consigli. Poi Sensi, Mazzitelli ed Aquilani, nonostante qualche problemino in settimana. Davanti c’è maggior nebbia: delicata la posizione di Defrel, in bilico per una caviglia non al 100%. Qualora non dovesse farcela dall’inizio, sarà una mossa da effettuare a gara in corso. Poi uno tra Politano e Berardi dal primo minuto, probabilmente Politano, dacché il numero 25 deve ancora riprendere il giusto ritmo partita. Il terzo è Ragusa, titolare.
A riprendere il ritmo partita ci dovranno pensare, tra gli altri, Duncan, Cannavaro e lo stesso Aquilani. Gennaio per loro sarà il mese del recupero e del rientro a disposizione totale. Per un Sassuolo vero. Per il Sassuolo vero. Per i 40 punti, il prima possibile. Firmato Eusebio Di Francesco.

DA PALERMO.

Che a Palermo ci fosse un bel caos, lo sapevamo già da mercoledì. Non siamo veggenti né santoni, basta avere un minimo (ma davvero un pizzichino…) di recente memoria storica per anticipare le mosse di Zamparini nei confronti dei suoi allenatori. Meno scontato, invece, che Eugenio Corini, l’allenatore dell’oggi dei rosanero, analizzi in maniera diretta, schietta e risoluta il rapporto che esiste col patron friulano.

“Non si può lavorare così. Si può essere esonerati, ma tutto questo non porta a niente, siamo in un limbo. Oggi ci sono io, domani no. Come fai a lavorare? Non ha senso.”

“Farò di tutto per riprendere questa squadra, per alimentare la passione di questa città, per portare la gente allo stadio. Dobbiamo entrare in empatia con loro, in modo duraturo, con un progetto.

Invece ogni partita a Palermo è una bomba. Il Palermo perde una partita? Mister in dubbio. Invece qui accade ogni domenica. Sembra Hiroshima. È tutto sbagliato.”

E, dopo queste parole, non c’è davvero bisogno di aggiungere nient’altro.

di Gigi Ferrante

(foto tratta dal sito ufficiale Sassuolocalcio.it)