STORIE DI SPORT: STEFANO BERNI, IL JOLLY DEL MODENA

Stefano Berni è un giocatore poliedrico. Arrivato in estate come difensore centrale, è stato schierato centrocampista da Apolloni in alcuni scampoli di partita e ora terzino sinistro da Bollini. E a Voghera ha dimostrato di avere capacità di rifinitore, mandando in porta Ferrario con un assist al bacio. “Me la sono sempre cavata un po’ in tutti i ruoli – racconta Berni – ho iniziato da bambino come centrocampista centrale, poi sono passato a fare l’esterno d’attacco e sono arrivato alla Correggese come attaccante. Fu lì che invece passai a fare il difensore, sia terzino che centrale”.

Quando hai iniziato a giocare a pallone?
Io sono nato a Scandiano, ma ho vissuto fino a 20 anni a Pratissolo e ho iniziato quando ne avevo cinque nella squadra del paese, la Boiardo Maer. A 13 anni sono passato al Sassuolo nei Giovanissimi, era quello della C, all’inizio della sua grande scalata. Succesivamente sono andato alla Reggiana dove sono rimasto fino ai 19 anni, quando mi ha ingaggiato la Correggese in D. Quattro anni a Correggio, poi Lentigione e ora Modena.

Il tuo esordio in prima squadra quindi è stato alla Reggiana…
Esatto, era il campionato di serie C1, una delle ultime giornate, mi pare contro l’Albinoleffe. Giocai anche qualche gara di Coppa Italia. La mia vera carriera, comunque, posso dire sia iniziata alla Correggese.

Era la Correggese che arrivò a un passo dalla promozione in C?
Si, arrivai l’anno in cui erano stati appena promossi in D. In attacco c’era Davide Luppi. Finimmo secondi dietro la Lucchese e facemmo la finale di Coppa Italia. Dopo i play off avremmo avuto la possibilità di essere ripescati, ma lo stadio di Correggio non era a norma per la C. Era appena stata introdotta la regola per cui una squadra non può andare a giocare in uno stadio al di fuori della sua provincia. Si provò a chiedere una deroga per il Cabassi di Carpi, ma non fu possibile.

Ci sono altri calciatori in famiglia?
No, io sono l’unico. Mio nonno non credo che abbia mai fatto sport, mia madre corre, mio padre ha praticato un po’ di ciclismo, ma sempre a livello amatoriale.

Hai praticato anche altri sport?
Da ragazzino ho provato anche a giocare a tennis ai centri estivi, ma il mio sport è sempre stato il calcio.

Per che squadra tifi?
Sono juventino, nonostante mio padre abbia cercato di farmi tifare per l’Inter. Da piccolo mi regalò anche la maglia di Ronaldo il Fenomeno, ma non ottenne granché.

Chi era il tuo idolo da ragazzino?
Ai tempi era proprio Ronaldo il Fenomeno, adesso invece un grande esempio per me è Cristiano Ronaldo, un professionista che ha costruito la sua carriera con fatica e impegno, oltre che col talento.

Hai fatto tanta serie D, cosa ne pensi della regola che obbliga una squadra a schierare un certo numero di giovani?
All’inizio ci sono rientrato anch’io. In questi anni ho visto tanti ragazzi giocare in serie D poi, diventati Over, perdersi nelle categorie inferiori o addirittura smettere. Dare spazio ai giovani è giusto, ma credo che questa regola andrebbe impostata in maniera diversa.

Quando non giochi a calcio cosa ti piace fare?
Ho un cane, un Border Collie, e mi piace passare un po’ di tempo con lui. Poi seguo molto il calcio e anche altri sport, ad esempio l’NBA di basket o il tennis. Sono iscritto all’Università, la facoltà di Ingegneria Gestionale a Reggio. Mi manca poco alla fine, anche se sono un po’ fuori corso.

Uno sportivo, al di la del pallone, di cui sei tifoso?
Dico LeBronn James, nel basket, ma anche Kobe Bryant, per la passione che ci ha sempre messo per raggiungere i suoi obiettivi. Ho letto anche il suo libro, era uno che si allenava davvero tantissimo.

Sei un ragazzo ‘Social’?
Ogni tanto posto qualche foto su Instagram. Facebook, invece, non lo apro da tempo.

A Modena hai legato con qualche compagno in particolare?
Un po’ con tutti, il nostro è davvero un bel gruppo. Conoscevo già Armando Perna per averci giocato insieme sei mesi alla Correggese. E poi Falanelli che ho incontrato diverse volte da avversario. Un bravissimo ragazzo che, anche se sta trovando poco spazio, si impegna tantissimo e in allenamento da sempre il massimo.

(GB)

(Foto Modena Fc 2018)

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