SUPERATO L’ESAME PORDENONE, ORA BISOGNA CHIUDERE IL DISCORSO SALVEZZA

Lo ammetto, sono sorpreso. Dopo i primi venti minuti di Pordenone-Modena ero convinto che avrei assistito alla fotocopia della gara di andata. I ramarri infatti hanno dominato sotto l’aspetto tecnico e fisico, andando a segno con il bomber Arma dopo aver colpito addirittura quattro legni (uno,clamoroso, doppio con Burrai). Un Modena troppo timido ha fatto da sparring partner al pugile Pordenone per la prima metà del tempo. Poi tutto è cambiato.

I gialloblù, dimostrando un grande carattere, hanno sfruttato il colpo ricevuto per compattarsi e ripartire, questa volta con intenti ben più bellicosi. Diop e Calapai a fine primo tempo hanno avuto due clamorose occasioni per pareggiare, ma l’imprecisione l’ha fatta da padrone, dunque si è rimasti sull’1-0. Nella ripresa Capuano ha compiuto la scelta forse più azzeccata da quando è arrivato a Modena: fuori Olivera, dentro Diakite. Il centravanti ivoriano, ancora a secco di reti in questa stagione, si è piazzato al fianco di Diop e ha messo in grandissima difficoltà la difesa dei friulani. Al 60′ ha conquistato il rigore che l’impreciso Nolè si è fatto parare da D’Arsiè, mentre qualche minuto dopo è andato vicino al pareggio con una frustata di testa su cross di Calapai. E anche se non ha toccato il pallone in occasione del pareggio di Diop, la sua presenza in area è stata determinante per portare via un marcatore alla punta senegalese. Così il Modena è riuscito a strappare un punto preziosissimo contro una squadra che, in casa, spesso e volentieri aveva triturato gli avversari. Per maggiori informazioni chiedere a Forlì (5 gol), Bassano (6 gol) e Lumezzane (7 gol).

La lotta per non retrocedere, complice i tanti pareggi di ieri, è rimasta sostanzialmente invariata. Solo il Teramo è riscito a vincere, sul campo del derelitto Ancona, portandosi a pari punti con Modena e Mantova. La sensazione è che, essendoci così tante squadre in così pochi punti, nessuno voglia rischiare lo scatto decisivo per paura di un passo falso. Col passare delle giornate però, sopratutto le formazioni attualmente ai play-out, dovranno giocoforza rischiare il tutto per tutto. Il Modena ora ha un doppio turno casalingo contro Santarcangelo e Sambenedettese. Quattro punti sono il minimo sindacale che si chiede ai canarini. La gara di ieri ha dimostrato che il Modena, se decide di giocare a viso aperto, può essere un brutto cliente per chiunque. Dimenticare quindi in fretta la brutta sfida col Forlì e stamparsi bene in testa la prova di Pordenone.

Di Mattia Giovanardi

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