MODENA: BENE LA DIFESA, MA ESTERNI POCO INCISIVI E IN ATTACCO MANCA LA FANTASIA

La partita di Coppa Italia vinta ai rigori contro il Monza, la prima ufficiale della stagione, ha messo a nudo quelle che sono al momento le lacune del nuovo Modena, oltre a evidenziarne i lati positivi. In ogni reparto c’è sicuramente da migliorare e lo si può fare soltanto lavorando, come ha detto un Novellino piuttosto arrabbiato nel dopo partita contro il Monza, e inserendo qualche nuova pedina nelle ultime due settimane di mercato. Gli aspetti positivi sono sicuramente una tenuta atletica già ottima, anche ai supplementari il Modena non è mai sembrato stanco, e una difesa solida e affiatata, guidata da un Pinsoglio che non ha perso lo smalto della scorsa stagione. Proviamo ad analizzare le lacune, ruolo per ruolo.

Difesa: come si diceva il reparto più affiatato, anche se, a onor del vero, non granchè sollecitato da una squadra, il Monza di Fulvio Pea, molto abbottonato a protezione della propria area. Al momento c’è un problema nella parte sinistra dove, rispetto allo scorso anno, si è avvertita la mancanza di Agostino Garofalo e dei suoi cross mancini (non si è forse presa un po’ troppo in fretta la decisione di puntare su qualcun’altro?). Rubin è parso impalpabile, in ritardo di preparazione e avulso dal gioco, mentre Manfrin ha fatto bene la fase difensiva, un po’ meno quella offensiva.

Centrocampo: la sensazione è che al momento manchi un giocatore di fisico, quello che era Bianchi l’anno scorso, un centrale in grado anche di inserirsi in area e di andare a saltare di testa. Gli esterni poi, come ha detto lo stesso Novellino, devono imparare a fare gli esterni, saltare l’uomo e proporsi per il triangolo tentando anche di accentrarsi e andare al tiro. In tal senso meglio Acosty, a volte arruffone, che Nizzetto. Rizzo e Molina al momento sono lontani anni luce.

Attacco: l’intesa tra Granoche e Ferrari non decolla. I due si pestano un po’ i piedi e manca quell’attaccante di fantasia in grado di inventare e di inserirsi negli spazi, rappresentato alla perfezione lo scorso anno da Babacar. Meglio è andata con l’ingresso in campo di Beltrame, molto più bravo ad attaccare gli spazi e più imprevedibile. Gatto, quando è entrato, ha fatto l’esterno ed è comunque molto giovane e ancora da valutare.

Per quanto riguarda il mercato il nome in auge è sempre quello di Memushaj, centrocampista centrale col vizio del gol, in grado di inserirsi bene in area, di andare al tiro e creare superiorità numerica (non però il centrale fisico alla Bianchi). La sua firma sembra imminente. Dopo di chè sarà necessario trovare un altro esterno offensivo, e una punta più fantasiosa che possa affiancare nel migliore dei modi uno tra Granoche e Ferrari.

(Giovanni Botti)