
Continua a piovere sul bagnato in casa Modena Volley. Dopo un’annata che chiamare deludente sarebbe riduttivo, ecco un’estate turbolenta che si preannuncia turbolenta.
La notizia fresca di ieri è l’interruzione della trattativa per la cessione della società a Giuseppe Vinci. L’imprenditore, dopo aver soggiornato qualche giorno a Modena, è tornato negli Stati Uniti a mani vuote, non riuscendo a trovare un accordo con Catia Pedrini, la quale ha ribadito che spera di “poter incontrare sulla nostra strada interlocutori desiderosi di condividere il percorso che ci aspetta o di raccogliere il testimone e aprire un nuovo capitolo”.
Entrambe le parti, però, non hanno spiegato i motivi di questa brusca battuta d’arresto: alcune voci dicono che Vinci abbia declinato la proposta della Pedrini di confermare alcune figure dirigenziali. Forse se ne saprà di più quando (e se) verrà indetta una conferenza stampa. Intanto il futuro della squadra appare sempre più incerto e nebuloso. I contratti pesantI e pluriennali fatti firmare l’anno scorso non sono più sostenibili dopo una stagione avara di trofei e di capienza massima del Palapanini. Perciò siamo davanti all’ennesimo stravolgimento della squadra e al naufragio dell’ennesimo progetto tecnico. Sembra che il termine “progettualità” sia tabù dalle parti di viale dello Sport: quando non si ha una proprietà solida alle spalle (vedi Lube, Perugia, Trento, Piacenza e Milano), bisogna avere idee chiare e precise, mentre invece quest’ultime appaiono poche e ben confuse.
Dunque via i vari Abdel Aziz (pare abbia già firmato per lo Ziraat in Turchia), Leal e probabilmente anche uno tra Bruno e Ngapeth, con il brasiliano il principale indiziato. E si ritorna quindi a puntare su profili meno altisonanti e a buon mercato, anche se ormai le squadre sono già belle che fatte e sono pochi i margini di manovra. Come opposto piace Yuri Romanò, mancino ex Milano, sul quale però sembra esserci anche Piacenza.
Ennesima delusione quindi per i tanti tifosi canarini che tutti gli anni ripongono la massima fiducia nella società, sottoscrivendo fior fiori di abbonamenti, a volte senza vedere neanche una partita (come accaduto nel 2020, unico club in Italia a far partire la campagna prima ancora di sapere la capienza). Cosa faranno adesso? Continueranno a seguire e a sostenere una società che negli ultimi anni ha compiuto solo scelte azzardate e mai azzeccate?
MA
Lascia un commento