![Antonio Caliendo](https://modenasportiva.it/wp-content/uploads/2013/06/17a-antonio-caliendo-678x381.jpg)
Una nave che cerca di barcamenarsi in una tempesta che sembra non avere fine. Così può essere definito il Modena calcio il periodo più difficile della gestione Caliendo. Dopo la sconfitta di sabato con il Bari, Walter Novellino ha fatto le valigie ed e’ stato esonerato anche se le colpe di questo brutto momento che sta passando la squadra non sono tutte da imputare al all’ex tecnico canarino. Via Novellino, ecco la coppia Melotti-Pavan. Ora il timone del vascello è in mano loro, riusciranno i due a portare la barca in porto e a cacciare i brutti pensieri che serpeggiano in città? Come si dice in questi casi, usando parole di Alessandro Manzoni, ai posteri l’ardua sentenza.
Noi di Modenasportiva.it abbiamo sentito il patron canarino, Antonio Caliendo per parlare della scelta della nuova guida tecnica.
Presidente Caliendo, cosa vi ha portato a scegliere la coppia formata da Mauro Melotti e Simone Pavan per l’era post Novellino?
E’ stata una scelta naturale, quando si deve prendere una decisione in fretta, come in questo caso, ci vuole sangue freddo. La squadra è stata affidata ad un emergente. Simone Pavan e Mauro Melotti godono della piena fiducia da parte mia e della società.
Come mai, per sostituire Novellino, non è stato preso in considerazione l’allenatore della squadra Primavera: Simone Barone? Perchè non ha parlato nessuno in vista della delicata trasferta contro il Brescia di domani?
Barone non è stato scelto perchè ha molte offerte in Lega Pro per il suo futuro, gli allenatori che abbiamo scelto non sono una soluzione provvisoria. Abbiamo deciso di non parlare in vista di domani perchè bisogna stare tranquilli e concentrati in vista di una gara così importante per noi. Mi sembra, quindi, che la decisione di rimanere in silenzio abbia un senso.
Qualche ringraziamento particolare da fare all’ex tecnico, Walter Novellino?
Tutti sanno del rapporto profondo che mi lega a lui, quella di esonerarlo è stata una scelta di responsabilità da parte nostra. Lui non viveva un bel periodo, non era felice. Ho preferito togliere dall’imbarazzo sia lui che la squadra.
Di Filippo Mattioli