La sconfitta con la Ternana e soprattutto il secondo tempo giocato allo sbaraglio dalla squadra canarina, apparsa pietrificata dalla paura dopo il pareggio umbro ha posto di nuovo in primo piano la vicenda allenatore, con la coppia Pavan-Melotti che ha perso nettamente il confronto diretto col collega ospite Tesser, a forte rischio esonero. Su questo fatto è intervenuto il presidente Antonio Caliendo che ha lasciato intendere come possibili se non probabile un ritorno di Walter Novellino. “Ho bisogno di una notte per pensare come era già successo per la scelta di Pavan – ha detto un Caliendo visiblmente provato – ho bisogno di meditare e vedere quali sono stati gli errori e le scelte che ci hanno portato a questa situazione estrema. Ricordiamoci che ogni cosa nuova può diventare un altro problema. Questa ipotesi non è da eslcudere, devo esaminare alcuni aspetti. Una terza via la escludo nella maniera più assoluta, o torna Novellino o si continua con Pavan-Melotti. Non sarebbe nemmeno un grande scandalo visto che Novellino ha ancora due anni di contratto, penso che, se lui dovesse tornare, verrebbe per fare bene, la squadra è quella che ha voluto lui. Domani mattina prenderò delle decisioni. La paura che ho notato nella squadra non l’avevo mai vista prima e poi veniamo da una trasferta a Trapani che è stata un disastro terrificante, quindi a questo punto c’è da interrogarsi“.
Il presidente gialloblù ha parlato poi della contestazione rivolta dai tifosi a lui e alla squadra: “Di solito chi chiede scusa vuol dire che ha sbagliato qualcosa, io posso solo chiedere scusa ai tifosi per la paura che la squadra ha dimostrato di avere – continua Caliendo – per il resto ho fatto tutti gli sforzi possibili e immaginabili, ho sempre detto che non sono Agnelli, Berlusconi o Squinzi, sono un operatore del calcio che sta qui con la speranza di lavorare bene e che si avvicini qualcuno per darci una mano a portare il Modena nelle alte sfere del calcio nazionale. A Modena ci sono tante forze economiche che però non si sono fatte vive. Quando mi offendono – ha continuato Caliendo – non ci sto male perchè queste non possono essere persone intelligenti. Se uno ha un po’ di sale in testa e analizza cosa ha fatto Antonio Caliendo a Modena in questi due anni, dovrebbe valutare alcuni fatti: non avevamo un settore giovanile qualificato, oggi abbiamo 450 ragazzi e abbiamo aggregato alla prima squadra tre giocatori; i primi due anni siamo rimasti nella parte alta della classifica e l’anno scorso siamo andati ai play off e abbiamo perso la A per pura sfortuna; abbiamo 24 giocatori di proprietà che il Modena non aveva mai avuto, ci sono 105 dipendenti nella nostra società che è diventata una azienda vera e propria. Quindi se si vuole criticare una persona non lo si deve fare per simpatia o antipatia, ma dopo aver guardato realmente i fatti. Comunque adesso pensiamo solamente a fare lo sforzo di riunirci e andare a Latina a fare questa impresa che è sicuramente difficile, ma il Modena nei momenti più difficile ha spesso sorpreso tutti“.
Infine Caliendo risponde in maniera un po’ oscura alla domanda su cosa farà in caso di serie C.
“Io dissi che mi sarei ritirato dal calcio, perchè non posso finire dopo 45 anni di carriera ingloriosamente così. Se succede vuol dire che ho fatto io degli errori e sono il primo a fare autocritica. Però non so se ma le sentirei di continuare un rapporto con questa città in questa ottica, io comunque vado avanti per la mia strada e le porte sono sempre aperte per chi vuole venire a discutere apertamente e onestamente. Ogni volta che si perde una partita vengono fuori cinquanta cordata, ma ne avessi mai vista una davvero…“.
(G.B.)