
Cesena-Modena, in programma domani sera, venerdì 13 settembre, allo stadio Manuzzi (inizio alle 20,30) è una partita particolarmente sentita sia dalla tifoseria gialloblu, visto che è un derby con una rivalità storica, che dal mister Pierpaolo Bisoli che a Cesena ha vissute le stagioni più importanti della sua carriera. “Non è una partita normale – ha ammesso il tecnico – perché una parte del mio cuore in fondo è del Cesena, ma ora sono al Modena, mi sono calato nella realtà con grande entusiasmo, e devo dare più del 100%, per la squadra gialloblu. Poi è ovvio vivo a Cesena e lì ho fatto tre promozioni e una salvezza miracolosa, però io mio lego in maniera viscerale alla squadra che alleano e adesso alleno il Modena. Spero che la rivalità che c’è si esaurisca dentro lo stadio e nei novanta minuti della partita, che non ci siano strascichi dopo perché mi dispiacerebbe molto“.
Bisoli si sofferma poi sulla quadratura del cerchio ancora da trovare in una squadra nella quale i nuovi acquisti più importanti sono reduci da una o metà stagione fuori e devono ancora trovare la forma migliore. “L’abito tattico lo abbiamo trovato – spiega Bisoli – quello che mi è dispiaciuto più di tutto è che Defrel non abbia fatto tanti allenamenti rispetto agli altri, quindi lo devo saper gestire, non è ancora pronto per fare totalmente un allenamento e non è pronto a partire da titolare. Lo stesso vale per Caso che però sa gestirsi meglio e quando la palla ce l’hanno gli altri si mette da una parte e recupera. Su Caso sono convinto che possa fare anche 70 minuti“.
“Le difficoltà iniziali le avevo messe in conto visti i tanti giocatori reduci da una stagione in cui hanno giocato poco o nulla – prosegue il mister gialloblu – I campionati di serie B si determinano a febbraio, marzo e aprile, adesso la classifica mi interessa poco, se a febbraio queste problematiche le avremmo messe da parte sono convinto che ci divertiremo. Sta a me trovare un assetto definito e sei o sette giocatori devono essere impostati bene, mentre altri quattro devono avere più libertà di inventare e svariare. Il modulo su cui abbiamo lavorato è quello del secondo tempo di Cittadella, con la difesa a quattro e i due trequartisti, con schemi non rigidi, ma un po’ più fluidi. Io sono molto attento alla difesa, ogni volta che commettiamo un piccolo errore ci lavoro molto, credo che i ragazzi abbiano capito che il centrocampo va coperto, gli errori li ho visti non tanto in area, ma un po’ prima, a centrocampo. Ed è li che abbiamo lavorato“.
“Credo che questa partita abbia un valore che va al di la della classifica – dice ancora Bisoli – i derby non vanno giocati ma vinti, è una partita a se all’interno di un campionato, una partita che si carica da sola, abbiamo lavorato bene e credo che siamo pronti a disputare una buona gara. Penso che anche loro, per l’importanza della partita, saranno meno garibaldini rispetto ad altre occasioni e all’inizio sarà una gara molto tattica e prevarranno le giocate individuali, poi spesso sono gli episodi che sbloccano le partite. Noi, da quello che sto vedendo ci stiamo preparando molto bene, sono fiducioso, ricevo risposte molto positive anche dai giocatori e questo mi fa stare tranquillo, poi è ovvio il calcio ti cambia sempre le carte in tavola“.
Infine due parole sui singoli: “Idrissi è un 2004, viene fuori dalla primavera e ha doti importanti, ma va un po’ sistemato, i primi sei mesi di solito chi esce dalla primavera trova poco spazio, bisogna dargli tempo di crescere e stare attenti a non bruciarli e avere la pazienza. La situazione della squadra? Botteghin si è fermato due giorni dopo la sosta per un piccolo affaticamento e non sarà convocato. Caso, con questo sistema di gioco dei due trequartisti di lascia più libertà e qualche volta può essere esterno, altro più verso il centro. Non posso ingabbiare un giocatore fantasioso. A Cosenza con 3-5-1-1 giocava sottopunta poi quando dovevamo forzare la partita lo mettevo esterno sinistro con il terzino bloccato“.