LUCA GARRITANO, IL ‘LUPO DELLA SILA’

Foto Vignoli/Modena FC

L’eroe della gara di andata dei play out è stato sicuramente Luca Garritano, autore di una doppietta che ha salvato il Modena dal tracollo sul campo di Chiavari consentendogli di portare a casa un 2-2 che mantiene intatte le possibilità di salvezza dei canarini. Sabato negli ultimi 90 minuti della stagione la squadra di Pavan e Melotti avrà due risultati su tre a disposizione per conquistare un altro anno di serie B. Per conoscere meglio il giovane attaccante calabrese ripubblichiamo una sua intervista uscita in un numero di Vivo Modena dello scorso marzo. Nato a Cosenza 21 anni fa, Garritano è nipote d’arte. Suo zio Salvatore infatti era la riserva dei “Gemelli del gol” Pulici e Graziani nel Torino scudettato del 1976. “So che è stato un attaccante e che ha avuto una bella carriera”, racconta l’esterno offensivo canarino. “Qualche volta mi è anche capitato di vedere in tv qualche vecchia immagini con le sue partite e i suoi gol”.

La carriera di tuo zio ha avuto un peso nella tua passione per il calcio?
No, ho iniziato a giocare a 5 o 6 anni in cortile o in strada con gli amici come quasi tutti i bambini. Poi a sette anni sono entrato nel Real Cosenza, una squadra della mia città, e ci sono rimasto fino ai 14 anni.

Come sei arrivato all’Inter?
Quando avevo 12 anni un osservatore calabrese dei neroazzurri mi ha visto e mi ha portato con loro a fare un torneo giovanile a Ferrara. Gli sono piaciuto e fino ai 14 anni facevo il ritiro con l’Inter poi tornavo a Cosenza. Poi, compiuti i 14, sono entrato stabilmente nel settore giovanile neroazzurro.

Con te c’erano giocatori che sono poi finiti in serie A o B?
Si, c’erano Mbaye, che adesso è a Bologna, Belloni che l’anno scorso è stato qui, Benassi che veniva da Modena. Io ho fatto all’Inter tutta la trafila delle giovanili fino alla primavera e ho anche avuto la possibilità di debuttare in prima squadra.

Quando è successo?
Nel 2013 a San Siro contro il Parma. Io sono da sempre tifoso dell’Inter e per me era un sogno che si realizzava, una grande emozione davvero.

Da tifoso dell’Inter chi era il tuo campione da poster in camera?
Assolutamente Javier Zanetti, il capitano, un grande sia in campo che fuori.

Con l’Inter hai anche avuto l’occasione di debuttare in una Coppa Europea…
E’ successo a Baku in Azerbaijan in Europa League. Ho giocato contro di loro sia l’andata che il ritorno. Quasi non mi sembrava vero. In campo correvo dappertutto, ho cercato di dare tutto quello che avevo.

Nelle giovanili hai sempre giocato attaccante?
No, ho iniziato da centrale di centrocampo, come spesso succede ai ragazzini che giocano un po’ meglio. Poi, man mano, mi sono spostato in avanti, sia esterno che dietro le punte.

Quale delle due posizioni preferisci?
Non fa molta differenza, mi trovo bene in entrambi i modi.

A Cesena hai giocato la tua prima stagione ufficiale tra i professionisti e hai anche segnato il primo gol…
Si, sono passato al Cesena nell’ambito dell’operazione Nagatomo e vi sono rimasto in comproprietà. Ricordo bene il mio primo gol in B, è stato a Castellamare di Stabia. Alla fine ho collezionato circa una trentina di presenze e siamo riusciti anche a conquistare la promozione in serie A.

In A però hai trovato poco spazio…
Sono rimasto li sei mesi ma ho giocato poco. In questi casi è sempre difficile dare una spiegazione. Sono scelte dell’allenatore, io mi sono sempre allenato con serietà e impegno. Poi ho deciso di scendere di nuovo di categoria e di tornare a giocare e ho fatto bene.

A Modena come ti trovi?
Molto bene, sia come squadra che come città. Qui si vive bene e si mangia anche molto bene.

Nel tempo libero cosa fai?
Lo passo in relax, mi piace riposarmi e quando riesco fare un giro al mare a mangiare il pesce. Il mare mi piace molto.

Segui e pratichi altri sport?
Mi piace l’Nba, peccato che la trasmettano sempre molto tardi. A basket mi piace anche giocare ma non è ho quasi mai l’occasione.

(G.B.)

(Foto dal sito ufficiale del Modena www.modenafc.net)