
Dopo Gianni Goldoni, la Modena calcistica piange un altro grande del passato che ha legato il suo nome anche alla società gialloblu: stiamo parlando di Sergio Brighenti, che si è spento nella notte all’Ospedale di Magenta, dove era stato ricoverato per un malore improvviso. Aveva da poco compiuto 90 anni e lo scorso 10 settembre era riuscito ad assistere dalla tribuna del Braglia ad una partita dei Gialli, quella contro il Brescia.
Modenese, classe 1932, fratello d’arte (Renato segnò 82 gol in maglia gialloblù), Sergio è stato uno dei più grandi attaccanti della storia del calcio italiano con la bellezza di 136 gol in 311 partite di serie A per un totale in carriera di 176 reti in 391 gare. Cresciuto nel Modena, con il quale va a segno 30 volte, oltre a quella dei Canarini, dei quali è stato anche presidente onorario, ha indossato le maglie di Inter, Triestina, Padova (quello di Nereo Rocco, 50 reti in 3 stagioni), Sampdoria e Torino. Con la divisa nerazzurra ha vinto i cosiddetti scudetti di Foni (Alfredo, allenatore) nel 1953 e 1954. Nel 1961 è sua la classifica dei marcatori con il Doria – 28 gol – davanti a Omar Sivori. In nazionale maggiore ha raccolto 9 presenze, con 2 sigilli, ma uno di questi da letteratura: a Londra, nel vecchio Wembley, il 6 maggio 1959, quando la ‘casa’ degli inglesi era un tabù inviolabile, è il primo azzurro che riesce ad esultare per una rete (finì 2-2).
Terminata la carriera da vero centravanti intraprese quella da allenatore (Parma, Varese, Seregno, Lecco) e si ricorda soprattutto il suo legame con la scuola tecnica della Figc e con la nazionale, della quale è stato vice, nell’éra di Azeglio Vicini, uno dei motivi per il quale, nel 1991, è stato insignito del titolo di Cavaliere Ufficiale della Repubblica Italiana. Per conoscere ancora di più l’ex attaccante e tecnico è da poco disponibile nelle librerie “Sergio Brighenti – Dai Salesiani a Wembley” (edizioni ZeroTre) scritto da Christian Pravatà: il racconto di una vita nel calcio e per il calcio.
Anche la società gialloblu, il presidente Carlo Rivetti e tutto il Modena, ricordano con grande affetto Brighenti e sono vicini alla moglie Gianna e ai nipoti Enrico, Giulia, Marco e Massimo.
Cordoglio è stato espresso anche dal Comune di Modena e in particolare dal sindaco, Gian Carlo Muzzarelli. Con la scomparsa di Sergio Brighenti, centravanti del Modena e poi di Inter, Triestina, Padova e Sampdoria, e con una lunga carriera anche da allenatore, la città – dice il sindaco – “perde una bandiera e un grande appassionato della nostra squadra”.
La famiglia ha comunicato che i funerali si svolgeranno giovedì 13 ottobre alle ore 10.30 presso la Chiesa Santi Apostoli Pietro e Paolo in via Papa Giovanni XXIII° ad Arluno (Milano). Il Modena, per la gara di sabato con il Como, chiederà di giocare con il lutto al braccio e di osservare un minuto di silenzio.