
L’avventura di Pierpaolo Bisoli sulla panchina del Modena è iniziata e questa mattina il nuovo tecnico si è presentato con una conferenza stampa fiume. Ecco quello che ha detto.
“L’impressione iniziale che ho avuto è stata molto buona – ha detto subito il tecnico di Porretta – chi mi ha preceduto me li ha lasciati in buone condizioni e ho trovato una squadra che ha voglia di venire fuori da questa situazione che si è creata. Ho fatto un piccolo elettroshock, i primi due allenamenti un po’ la voce l’ho persa, ma ho avuto delle sensazioni molto positive, siamo in una situazione delicata ma non drammatica, credo che il direttore abbia costruito una squadra forte e i primi due allenamenti mi hanno lasciato una sensazione positiva. Credo che questa sia una piazza molto importante e che voglia vedere una squadra che esce dal campo dopo che ha dato tutto, in questo ci metto la faccia e lo voglio dire a tutta la città, la squadra darà tutto il sangue che ha per cercare di arrivare dove merita. Cosa è successo dopo un girone d’andata molto buono? Non lo so e non sta a me saperlo. A Bolzano, all’andata, il Modena mi aveva impressionato. Io devo trovare i rimedi perché il Modena vinca il prima possibile. I giocatori sono appesantiti dalla situazione, questo è un gruppo molto serio, io ho iniziato un po’ a scherzare e fare il padre di famiglia che chiede impegno serio, ho detto loro una cosa: ‘Il Modena deve venire a qualsiasi persona tranne una, il presidente, gli altri devono mettere tutto’. Ho bisogno soprattutto di far ritrovare la gioia ai giocatori di fare una corsa in più per il compagno e di uscire un po’ più sporchi”.
“Ho un gran rispetto delle persone – continua Bisoli – qualsiasi sia la persona dal presidente all’ultimo dei collaboratori, ogni tanto vado fuori dalle righe per il bene della società, se devo litigare con il direttore mettendo a rischio la mia panchina io litigo, ma è per il bene del Modena. Con i tifosi io sponsorizzo la mia società e i miei giocatori, io voglio arrivare il prossimo anno a lottare col Modena per le posizioni che merita. Il mio rapporto con i tifosi? Sono strato in una squadra, il Cesena, nei confronti della quale c’è una rivalità importante, per motivi di campanilismo e, tra i tifosi, questo conta. Quando venivo a vedere le partite a Modena però mi accoglievano bene e anche quando sono venuto l’ultima volta contro il Brescia ho trovato i tifosi molto passionali, in questo direi che ci assomigliamo“.
Il nuovo mister si sofferma poi su come è nata la trattativa che lo ha portato sulla panchina gialloblu: “Il direttore mi ha chiamato tardissimo, ma gli ho detto ‘se vuoi tra 40 minuti sono li’. Ho rifiutato cinque panchine in serie B, questa piazza però era impossibile da rifiutare. Ci siamo incontrati con la dirigenza e ho cercato di mettermi a nudo per far vedere come sono io e lo stesso ho fatto con i tifosi. Una cosa posso promettere e cioè l’impegno totale. Cercherò di essere a disposizione sempre“.
“Avendo poco tempo – dice ancora il nuovo tecnico – posso incidere sulla testa, tante situazioni non le posso stravolgere altrimenti rischierei di fare dei danni, devo essere bravo ad entrare nella testa dei giocatori. La prima cosa che ho detto è difendiamo la nostra porta, chi non difende con me esce dal campo, noi se ci organizziamo per la fase difensiva, siamo pronti per la fase offensiva. Prima pensiamo a come si difende. Il modulo? Non lo so, cambio sempre anche nel corso della partita, ma non si vince con i moduli, sono gli uomini che vincono. Io la chiamo confusione organizzata. In questi giorni ho provato un po’ la difesa a tre e un po’ a quattro, cercherò di sbagliare il meno possibile venerdì notte quando farò la formazione“.
Si passa poi a parlare della situazione della lotta per la salvezza. “Fino ai 40 punti ci sei dentro, credo che la salvezza sia a 44-45 punti, quindi dobbiamo farne quei cinque o sei. Le partite del Modena le ho viste, l’ultima a casa mia, ho vista una piazza veramente bella e ho una squadra che ha un’identità di palleggio importante, ma nel momento in cui la partita andava sporcandosi si è un po’ persa, ho cercato di prendermi tutte le sconfitte io e gli ho detto levatevi la paura e giocate. Noi se vinciamo sabato ad Ascoli al 90% abbiamo raggiunto il primo obiettivo, loro si giocano l’ultima opportunità di agganciare un treno importante, ma noi ne dobbiamo agganciare uno ancora più importante. Sarà un ambiente infuocato? Siamo pronto alla battaglia, abbiamo grande rispetto dell’Ascoli, ma paura non ne abbiamo e andiamo a cerare di rompere questo trend negativo che aleggia sul Braglia. Gli obiettivi? Sono molto ambizioso, è un mio pregio e un mio difetto, io ho chiesto ai ragazzi se mi vincono due partite, poi se le vinciamo… mi fermo qui...”.
Infine Bisoli si sofferma sui singoli giocatori e reparti, partendo da Giovanni Zaro, che aveva già avuto lo scorso anno al Sudtirol. “L’ho trovato il solito Zaro, è un animale da partita ma in allenamento ogni tanto gli devo tirare le orecchie ma fa parte del suo modo essere, lui è un lord. La scelta in porta? Seculin non l’ho ancora visto, ha avuto un problema alla schiena e non si è ancora allenato. Quindi c’è solo Gagno che ieri ha parato anche i moscerini, gli ho detto che il portiere per me deve parare e basta. La costruzione dal basso? Ho detto loro che se toccano palla due volte li cambio“.
Sull’attacco che ha sbagliato tanti gol Bisoli ha una sua idea. “Se hanno sbagliato tanti gol non è colpa di nessuno – spiega – è solo un momento che non fanno gol, io credo che gli attaccanti del Modena siano forti, poi ci sono i momenti in cui io dovrò incidere soprattutto sulla testa e sul cuore. Se io faccio una cosa meccanica e non la faccio col cuore allora la palla va fuori, se la faccio con sentimento la palla che sta per andare fuori, ti prende l’orecchio e va dentro. Tremolada? Lo conosco benissimo anche come ragazzo, ha giocato con mio figlio a Brescia, lui è uno che ti fa grandi giocaste per 40, 50 minuti poi per un po’ scompare e ti chiedi ‘Tremolada è sotto la doccia?’. Io gli ho detto, ti faccio giocare 50 minuti mi fai vincere la partita poi ti tolgo e metto uno davanti alla difesa. Tremolada è un giocatore forte e con me i giocatori forti hanno sempre giocato. Il fatto che io non faccio giocare chi ha qualità è solo una leggenda“.
Infine si parla degli allenamenti che il mister non avrebbe problemi a fare a porte aperte. “Nelle mie squadra non ho mai fatto allenamenti a porte chiuse. Se la società vorrà si potrà venire ad assistere. L’unica cosa che specifico è che se dico le parolacce ai giocatori non è per offenderli, ma per spronarli ed entrare in empatia con loro“.