
La sfida di domani pomeriggio al Braglia tra Modena e Catania rappresenta davvero un importante spartiacque di questo campionato. Innanzitutto perché viene subito dopo la chiusura deludente del mercato di gennaio e con il rischio contestazione da parte dei tifosi, secondo perché la squadra siciliana, allenata da un ex con la voglia di dimostrare qualcosa come Dario Marcolin, è tre punti sotto i gialloblù ma in grandissima forma, con un attacco in grado di segnare sette rete nelle ultime due partite. Infine perché questa sfida arriva subito prima due trasferte complicate come quelle di Perugia e La Spezia. Fare troppi pochi punte nelle prossime tre gare significherebbe, vista la classifica cortissima, essere risucchiati nella melma della zona a rischio. Ma ci sono state altre occasioni in cui la sfida col Catania ha rappresento un importante svolta per il campionato gialloblù. Una in particolare, quella del campionato 1976/77. Fu proprio dal match interno con i rossoazzuri a tre giornate dal termine che i canarini iniziarono una clamorosa rimonta che coronò in una salvezza insperata. Ecco il racconto di quella settimana di inizio giugno 1977.
Lunedì 30 maggio 1977. Tra i tifosi del Modena la fiducia era ridotta ai minimi termini. Il giorno prima la squadra gialloblu aveva perso male ad Ascoli ed era scivolata al terz’ultimo posto in classifica due punti sotto la quart’ultima, il Brescia, a tre giornate dalla fine (la vittoria ai tempi valeva solo due punti). Il titolo del Resto del Carlino sapeva di rassegnazione: “Per il Modena è sempre più vicina la C”. Le stesse parole del tecnico Umberto Pinardi lasciavano poche speranze: “Il risultato negativo aggrava la nostra già precaria classifica. Dovremo contare anche sui passi falsi delle avversarie”. A preoccupare, oltre alla classifica più che precaria, era anche la pochezza dimostrata dal Modena ad Ascoli. Attacco spuntato, con un Bellinazzi che sembrava in fase calante, e difesa che regalava sempre qualcosa agli avversari. La sfida della settimana successiva, al Braglia contro un Catania che pareva ormai salvo, fu subito vista come un ultima spiaggia, contando anche sul difficile impegno del Brescia che riceveva la capolista Monza.
Durante la settimana iniziarono subito i processi, in particolare si criticava alla società di aver ceduto troppo in fretta un giocatore di esperienza come Renzo Regonesi e di aver puntato in panchina su dei “signori nessuno”, prima Beniamino Cancian poi appunto Umberto Pinardi, il quale avrebbe dovuto rinunciare per la sfida contro il Etnei a due giocatori importanti come Pirola e Sanzone.
Con questo clima di sfiducia si arrivò al giorno della partita. Sugli spalti la tensione si tagliava a fettine, ma in campo il Modena partì alla grande. Dopo un quarto d’ora Bellinazzi ricevette il pallone da Mariani e battè il portiere Petrovic con una precisa conclusione. Il Catania sembrava rimasto in Sicilia e i gialloblu raddoppiarono ancora con “Baffo Gol”, che trasformò una punizione conquistata da Matricciani. Al 33’ il terzo gol canarino realizzato da Mariani dopo una travolgente azione personale. La partita sembrava chiusa ma il vantaggio del Brescia sul Monza gelò il sangue dei tifosi gialloblu.
Nella ripresa il Modena partì al piccolo trotto pensando di poter controllare la situazione, ma non fece altro che rimettere in gioco gli etnei che nel giro di pochi minuti segnarono due reti con il centravanti Fusaro, in entrambi i casi favorito da qualche incertezza del portiere Tani. Il Catania cominciò a credere nella clamorosa rimonta, mentre il Modena soffriva arroccato in difesa, proprio mentre da Brescia arrivava la notizia del pareggio del Monza. Grande sofferenza in campo e sugli spalti. A pochi minuti dal termine Mariani, uno dei migliori tra i gialloblu, partì in contropiede, entrò in area e fu travolto da Morra. Calcio di rigore che Bellinazzi trasformò con freddezza firmando la sua personale tripletta. Partita chiusa e Modena che rosicchiava un punto al Brescia riaprendo la speranza.
Negli spogliatoi si respirava un entusiasmo contenuto. Bisognava compiere l’impresa di vincere ad Avellino, un campo molto difficile dopo un campionato in cui i canarini in trasferta avevano conquistato soltanto tre punti, anche perchè all’ultima giornata al Braglia arrivava il Monza lanciato verso la A. Come andò a finire in molti lo ricorderanno. I gialloblu pareggiarono ad Avellino, 1-1 grazie ad un’altra rete di Bellinazzi, e conquistarono una clamorosa salvezza battendo 2-1 il Monza all’ultima giornata. I brianzoli alla fine restarono incredibilmente in B come i canarini, mentre in C finirono proprio il Catania e la Spal, due squadre che solo 15 giorni prima sembravano tranquille.
(G.B.)