MODENA, CATELLANI A TRC: “IL NUOVO TECNICO DOVRA’ DARE ALLA SQUADRA UN’IDENTITA’ FORTE”

Gli ultimi verdetti del campionato di serie B non sono ancora stati espressi. Domenica dopo la gara di ritorno della finale play off tra Spezia e Cremonese si conoscerà l’ultima delle tre squadre promosse nella massima serie, mentre per la retrocessione la cosa andrà più per le lunghe dopo lo scoppio del “caso Brescia”, ma quello che è certo è il fatto che il Modena è già pienamente al lavoro per la prossima stagione e per costruire una squadra che potrà fare quel salto di qualità, sfuggito quest’anno con un finale di campionato che, a quattro giornate dal termine, sembrava poter essere diverso. Un percorso di crescita, anche della società che, come ha detto il ds Andrea Catellani, intervistato da Alessandro Iori per la trasmissione Let it Be di TRC, “pronto a sbocciare”. Il primo nodo da sciogliere naturalmente è quello dell’allenatore, quella che, è sempre Catellani a dirlo, sarà “una scelta chiave e quindi andrà ponderata con molta attenzione anche se una caratteristica importante che il nuovo tecnico dovrà avere sarà quella di dare alla squadra una identità forte“. Poi, scelto l’allenatore, ci sarà da valutare la rosa a disposizione e decidere su chi puntare ancora e a chi invece trovare una sistemazione.

Uno dei nodi importanti di questo mercato sarà la situazione di Antonio Palumbo, attratto dalle sirene della serie A. A suo riguardo Catellani è stato molto chiaro: “E’ un giocatore richiesto, le società prendono informazioni, e noi dovremo ascoltare tutti senza avere la necessità di doverlo vendere per forza, il ché è un grande vantaggio. Tenendo conto anche dell’eventuale possibilità, per lui, di poter fare un’esperienza in serie A a 29 anni, che sarà una decisione da prendere insieme. Antonio Palumbo comunque non sarà mai un problema”.

Il ds ha parlato anche degli attaccanti, Caso, Mendes e Defrel, che non hanno reso come ci si aspettava per motivi diversi: “Caso era in ritardo di condizione, era fermo da 8 o 9 mesi ed era fisiologico che facesse fatica. Secondo me il suo rendimento durante l’anno ha rispecchiato questa situazione. Grandi fiammate, grandi partite, ma anche molta discontinuità. Pedro Mendes, purtroppo è rientrato da un infortunio importante, stando anche bene nella prima fase. Fino alla gara con la Juve stabia era recuperato a tutti gli effetti. Dopo quell’infortunio credo sia stato per lui un anno tutto di rincorsa ad un livello accettabile di condizione come credo sia stato anche per Defrel. E Pedro è uno che se non sta bene non riesce a rendere come vorrebbe. Sono tre storie diverse: Caso e Pedro Mendes sono giocatori giovani e credo che possano rappresentare qualcosa per il nostro futuro, anzi sono proprio curioso di vederli dopo un ritiro fatto bene. Per quanto riguarda Defrel, invece, quando arrivi a quell’età è ancora più importante stare bene. Quando Greg lo abbiamo visto star bene si è capito qual è il suo livello. E’ arrivato che non stava bene, ma ha chiuso la stagione comunque in maniera positiva“.