MODENA: CESATI SPIEGA L’ACCORDO CON I GIOCATORI DEGLI STIPENDI E PARLA DEL FUTURO

Il futuro del Campionato di serie C è ancora tutto da scrivere. Come andrà a finire questa stagione? In che modo si potrà ripartire il prossimo settembre? Con quali obiettivi per il Modena? Di questi argomenti, oltre che dell’accordo raggiunto con i calciatori gialloblù per una riduzione degli stipendi dei prossimi mesi in cui, quasi certamente, non si giocherà, ha parlato di direttore generale gialloblù Roberto Cesati in un incontro con la stampa organizzato in streaming. “L’orientamento di tante società – ha spiegato Cesati riguardo agli stipendi dei giocatori – è quello di un attesa spasmodica di direttive dall’alto. Noi abbiamo voluto anticipare un po’ le cose. E’ stato chiesto uno sforzo significativo dai giocatori e anche da parte nostra, tenendo conto che quest’anno verranno a mancare risorse molto importanti. Abbiamo deciso di seguire una linea ben chiara avendo grande attenzione alle esigenze familiari dei nostri tesserati in cui contratti non hanno confronti con quelli delle categorie superiori e siamo molto soddisfatti. Il mese di marzo è sicuramente pagato completamente come sono pagati, seppur in modo ridotto, le altre mensilità”.

La trattativa con i giocatori come è stata portata avanti?
Già al momento dello scoppio della pandemia c’era già stata da parte dei ragazzi una prima proposta con la quale si erano già dimostrati sensibili all’argomento. Poi loro hanno scelto come portavoce il capitano Perna ed è stato lui che ha fatto un po’ da tramite fra noi e loro. Devo dire che ero certo di avere un gruppo eccezionale sotto il profilo umano, e in questa situazione ne ho avuto una ulteriore prova e li voglio ringraziare”.

Questo accordo presuppone già la chiusura anticipata del campionato?
Certo che no, io da uomo di sport sarei felicissimo se si riuscisse a riprendere il campionato, anche perché significherebbe che ci sono le condizioni sanitarie e sociali per poterlo fare. Noi comunque abbiamo già preso accordi anche nell’eventualità che si andasse in questa direzione”.

Cosa vi aspettate dall’Assemblea di Lega di giovedì 7 maggio?
Mah, credo che si ripartirà dalla discussione su come gestire l’eventuale chiusura del campionato e l’assegnazione della quarta promozione, dopo che la proposta del sorteggio, uscita in anticipo sui giornali, ha suscitato tantissime polemiche. Bisogna comunque ricordare che dall’assemblea possono venire fuori proposte, indirizzi, prese di posizione anche nette, ma le decisioni spettano ai piani superiori. Credo che ormai su 60 squadre, ci saranno 55 presidenti che non vogliono più giocare, in pratica tutti, tranne quelli delle squadre ancora in ballo per la promozione. Temo che alla fine non si deciderà più di tanto”.

Qualcuno dice che sarà il Coronavirus a riformare la serie C. Lei cosa ne pensa?
Io penso che questo campionato, così com’è, non ha la possibilità di durare granché, perché è in mano a 60 presidenti mecenati che a fine anno sono costretti a tirar fuori tot soldi per pareggiare i conti. Il professionismo non può durare in questo modo, non è sostenibile. Di certo si dovrà cambiare qualcosa anche se, da quanto mi risulta, non si potrà fare già il prossimo campionato perché per le modifiche deve passare un anno”.

E il futuro del Modena quale sarà?
Sghedoni ama il Modena e continuerà anche il prossimo anno. Noi avevamo un programma già avviato che speriamo di poter mantenere, ma al momento non sappiamo cosa potrà succedere e come sarà la situazione l’anno prossimo. Il coronavirus porterà sicuramente ad avere un mondo diverso”.

Quindi è prematuro anche il discorso rinnovi di mister e direttore sportivo…
Certamente, noi abbiamo le nostre idee, ma è ancora presto. Mi dispiace non aver potuto finire il campionato perché avevo ancora alcune cose da valutare con attenzione”.

(GB)

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