Ieri, mercoledì 7 febbraio, ha incontrato per la prima la stampa anche Lorenzo Di Stefano, l’attaccante arrivato in gialloblu dal Lecco nell’ultima giornata di mercato. “Avevo scoperto due giorni prima che il Modena era interessato a me e, naturalmente, il fatto che una squadra come il modena mi cercasse era una cosa che mio faceva molto piacere – racconta Di Stefano – appena ho visto il forte interesse del direttore nei miei confronti ho capito che facevano sul serio e sono stato molto felice. Sono un attaccante che va a legare più il gioco, ma faccio quello che richiede il mister. Se mi chiederà di attaccare più la profondità lo farò. L’esordio a Genova? E’ stata una grande emozione“.
Gli si chiede se sa di portare un cognome importante per il calcio. “Si, a volte mi chiedono se abbia una qualche parentela con Alfredo Di Stefano, ma ovviamente non è così. Perchè il numero 73? Perchè è l’anno di nascita di mio padre“.
Un giocatore giovane, Di Stefano, cresciuto nella Primavera della Sampdoria ed entrato nel calcio dei grandi l’anno scorso al Gubbio in serie C (9 gol per lui nella scorsa stagione). “Devo dire che un po’ di emozione al mio primo anno di B a Gubbio l’ho avuta, poi, appena ti ambienti un po’ ti abitui. Al Braglia ho giocato la gara d’andata col Lecco. La ricordo bene perchè qui abbiamo trovato il nostro primo punto di campionato. Ricordo un grandissimo tifo che mi aveva emozionato. Dei miei nuovi compagni conoscevo già Riccio che ho incontrato in Primavera e una volta con la Nazionale“.