
Il classico appuntamento di metà settimana con un giocatore gialloblu ha visto, questa volta per protagonista, Issiaka Kamate, uno dei nuovi arrivati nel mercato di gennaio. Giocatori di scuola Inter, da cui è arrivato in prestito, nei primi sei mesi ha giocato in Portogallo. “Ho cominciato in Franica in una squadra non professionista, quella del mio paese – racconta – da li poi sono arrivato all’inter dove ho fatto l’under 17, l’under 18 e poi due anni di Primavera. Sono poi andato in Portogallo dove ho fatto sei mesi prima di venire qui a Modena. In Portogallo, all’inizio, mi sono trovato bene poi abbiamo cambiato mister e da li non ho più trovato spazio, per questo sono venuto a Modena per cercare di giocare un po’ di più e di crescere“.
“Come giocatore possiamo dire che sono un attaccante – continua – anche se, per fortuna, ho la capacità di adattarmi facilmente anche ad altri ruoli. Ad esempio la mezzala, il quinto o il trequartista. Il giocatore a cui mi ispiro? Di esterni che mi piacciono ce ne sono tanti, ma il mio preferito è Vinicius, per la sua velocità e per come salta l’uomo. Con mister Mandelli mi sono trovato subito molto bene, mi ha aiutato ad inserirmi nel gruppo mi da molti consigli e io cerco di migliorare il più possibile. E’ bravissimo. Ha detto che posso essere un’alternativa a Palumbo? Io dove mi dice di giocare, gioco. Se dovrò fare il ruolo di Palumbo cercherò di fare bene come lui. Io cerco sempre di dare il massimo e di guardare i più grandi. Palumbo per me è un esempio. Saltare l’uomo e crossare, queste sono qualità che penso di avere, all’Inter ho fatto anche diversi assist per i compagni“.
“Del Modena conoscevo già tre o quattro giocatori: Beyuku, Defrel, che sono francesi, Della Valle e Idrissi perché ci ho giocato contro in Primavera. Con Beyuku abbiamo anche amici in comune. Con i compagni ho legato subito bene, ma quello con cui sto di più è Beyuku visto che ci conoscevamo già e abbiamo la stessa età. Come allenatori ho avuto in Under 17 e 18 Andrea Zanchetta e in Primavera Chivu, che mi hanno aiutato moltissimo, anche a crescere come persona. A volte mi sono allenato anche con la prima squadra e i giocatori che mi hanno impressionato di più sono stati Lautaro e Barella. Sono fortissimi, tecnicamente molto bravi, li guardavo sempre. Il numero 93? Fa parte del codice postale del mio paese e l’ho scelto per quello“.