
Il Modena gioca domani sera a Cosenza la prima di due gare in trasferta decisamente non semplici, visto anche il buon momento di forma dei calabresi. E come di consueta, alla vigilia del match, ha parlato il tecnico canarino Paolo Mandelli, che ha iniziato rispondendo a domande sulla sua conferma che lo porta a non essere un semplice traghettatore. “In quel momento in cui c’era da scegliere un allenatore, prendere delle decisioni affrettate poteva essere rischioso, perché erano decisioni importanti. Il fatto di trovarmi ancora qui è una attestazione di fiducia e io cercherò di sfruttarla dando il massimo. Se mi sento precario in questo ruolo? E’ da quando ero nei ragazzi dell’inter e aspettavo la lettera di conferma a fine anno che mi sento precario, il nostro è un mondo sempre precario e io lo vivo da quando ero piccolo. Quindi non mi crea disturbo. Allenare i giovani è una cosa che mi piace da sempre e so che se dovessi tornare a farlo lo farei sempre col massimo entusiasmo – continua Mandelli – in queso momento non voglio andare troppo in la col pensiero, voglio stare nel presente e cercare di dare tutto quello che posso alla città e ai ragazzi“.
Ci si sofferma poi sulla situazione della squadra. “Questa settimana abbiamo avuto una sola defezione, quella di Botteghin che ha avuto un risentimento muscolare e per precauzione lo teniamo fuori, gli altri sono tutti a disposizione eccetto Alberti. Ponsi, Gliozzi e Mendes sono a disposizione, anche i nazionali sono rientrati tutti bene, e oltre ad essere recuperati questi giocatori stanno anche bene dal punto di vista atletico, quindi per me ci sarà una piacevole difficoltà nel trovare la formazione di domani. Per quanto riguarda la tattica in queste settimane abbiamo provato anche qualcosa i diverso rispetto a quanto visto con la Carrarese, anche se quella situazione ha dato delle garanzie. Le scelte dipenderanno anche dalle condizioni del tempo visto che sono previsti pioggia e vento“.
“Il Cosenza – dice ancora Mandelli – sarà un avversario difficile, dopo qualche problemino iniziale ha trovato una sua fisionomia e anche dal punto di vista tattico è difficile da affrontare. Dal canto mio io ho preso questa chiamata in maniera serena e tranquilla. Mi sono chiesto se me la sentivo e la risposta è stata si. Bisoli? Non l’ho sentito“.