MODENA, PRESIDENTE RIVETTI: “SALERNO MI HA FATTO I COMPLIMENTI. VOGLIAMO COSTRUIRE QUALCOSA DI IMPORTANTE”

Queste le parole del Presidente Carlo Rivetti il giorno dopo la storica promozione del Modena, che torna in serie B dopo sei anni.

La cosa più bella, ieri, è stata il pubblico. Ad inizio stagione avevo due sogni nel cassetto e li abbiamo realizzati. Stamattina il presidente Salerno mi ha chiamato e mi ha fatto i complimenti. Abbiamo chiacchierato, dopo tanto parlare. Spero di poterli incontrare di nuovo l’anno prossimo, perché senza loro sarebbe stato tutto più semplice. Io il Presidente più vincente della storia? Non ci avevo pensato, spero di continuare così. Grandi progetti? Quello che conta sono i tempi. Abbiamo ancora tanto da costruire. Temo i salti mortali, perciò con serenità ci siederemo e faremo una programmazione seria. Io comunque voglio fare un buon campionato. Quest’anno siamo entrati nella storia, ma per il futuro ci penseremo. Si devono ottenere i risultati migliori, ma bisogna essere realisti. Gli obiettivi verranno fissati dopo aver programmato. A me piace la concretezza. C’è ancora tanto da fare, ma noi siamo qui per costruire una realtà degna di questa città. Attimo d’incertezza? Nelle ultime partite, quando sembrava che ci fosse venuto il braccino corto. Poi ho visto gli occhi dei ragazzi in settimana durante un allenamento, ed erano senza paura. Ieri li ho salutati uno ad uno prima della partita all’arrivo allo stadio e ho visto gli occhi della vittoria. Se fossimo stati nella condizione della Reggiana oggi sarebbe stato triste. C’era la convinzione di aver costruito un gruppo vincente, e 88 punti non si fanno per caso o per fortuna. Anch’io non ho capito di aver fatto qualcosa di grande, ne devo ancora prendere la consapevolezza. La chiave? E’ stato il pareggio a Reggio Emilia, che ci ha dato consapevolezza. Poi c’è stato un segno del destino, che in tanti anni che seguo il calcio non ho mai visto. Era un segno che eravamo predenistati a fare qualcosa di grande. Società poco programmabile? Si, me ne sono reso conto andando a fare le cene coi tifosi. La programmazione però è mettere tutti nelle migliori condizioni per far rendere al meglio. Vorrei ringraziare quel galantuomo di Sghedoni. Senza di lui oggi non sarei qui“.

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