MODENA, QUANDO LA SALVEZZA SI GIOCA IN 90 MINUTI

(foto Vignoli)

Una intera stagione in 90 minuti. E’ quella che si giocherà il Modena venerdì sera al Francioni di Latina. Ma per i tifosi non di primissimo pelo non si tratta certa della prima volta che i colori gialloblù arrivano a fine campionato con l’acqua alla gola e devono giocarsi tutto in una autentica finale. A partire ad esempio dalla stagione 1968/69, quando il Modena, dopo un campionato avaro di soddisfazioni con due cambi di allenatore, fù sconfitto all’ultima giornata proprio sul campo di una tranquilla Ternana e si salvò soltanto grazie alla vittoria di un altrettanto tranquillo Perugia contro il Lecco. Un altro finale di campionato ad altissima tensione che molti non hanno dimenticato è quello, ormai celeberrimo, del 1976/77, con la squadra gialloblù, data quasi per spacciata, che si salvò pareggiando lo scontro diretto di Avellino (1-1) alla penultima giornata e battendo all’ultima il Monza di Magni lanciato verso la A.

Restando ai campionati di serie B i canarini si dovettero giocare la salvezza in 90 minuti anche nel torneo 1986/87, quando la squadra di Mascalaito si complicò la vita con tre sconfitte consecutive, in particolare una incredibile in casa con la Sambenedettese (4-0), e dovette trovare i punti salvezza nel derby col Bologna dell’ultima giornata, vinto per 1-0 grazie ad una rete di Sauro Frutti. Andò male invece l’anno dopo quando le sconfitte di Udine (girata volante di Firicano in pieno recupero) e in casa col Genoa (il 3-1 rimasto famoso per il gesto dell’ombrello rivolto da Alessandro Scanziani alla curva canarina) fecero precipitare i “Gialli” in C1.

Tornato in serie B il Modena fu costretto a salvarsi in extremis sia nella stagione 1990/91 (in panchina c’era Renzo Ulivieri), grazie al pareggio per 1-1 sul campo dell’Udinese già tranquillo, che soprattutto la stagione successiva quando i gialloblù di Oddo si giocarono tutto nel confronto diretto del Braglia contro il Messina. Il successo per 2-1 firmato da Provitali e Circati consentì ai canarini di restare in serie B condannando invece i siciliani alla retrocessione.

Cento ottanta minuti finali di passione anche nelle due stagioni di serie A di inizio anni 2000, la prima conclusa positivamente grazie al pareggio per 2-2 sul campo del Brescia e alla classifica avulsa che condannò Reggina e Atalanta allo spareggio, la seconda invece terminata con una mesta retrocessione soprattutto dopo la disastrosa sconfitta della penultima giornata al Braglia contro il Siena (3-1), diretto concorrente nella lotta per la salvezza.

Venendo agli ultimi anni si ricordano tre finali di stagione incandescenti, tutti conclusi però nel migliore dei modi per la squadra gialloblù. Il primo è quello del 2006/07, l’anno dell’avvicendamento in panchina tra Zoratto e Mutti. Proprio il tecnico bergamasco condusse i “Gialli” alla salvezza grazie ad un soffertissimo pareggio nello scontro diretto di Arezzo e la vittoria per 2-1 in casa sul Frosinone già tranquillo. Per cuori forti invece gli ultimi 180 minuti del campionato 2008/09 con i canarini di Gigi Apolloni capaci di battere l’Avellino al Braglia 2-1 (rete decisiva all’86’ di Troiano) e di vincere a Trieste (gol all’84’ di Pinardi) conquistando una salvezza veramente miracolosa. Da brividi anche l’ultima giornata dell’anno successivo quando il Modena fu costretto a rimontare due gol al già retrocesso Gallipoli e vincere 3-2 con la rete decisiva del baby Spezzani per salvare la categoria.

(G.B.)