
Una partita importantissima quella di domani pomeriggio con inizio alle ore 14 per il Modena e particolarmente significativa per il nuovo tecnico Pierpaolo Bisoli per il quale sarà l’esordio al Braglia, ironia della sorte proprio contro la squadra che ha allenato fino a pochi mesi fa. “Credo che tutte le partite di B siano partite a scacchi – spiega Bisoli nella tradizionale conferenza stampa pre gara – ancora di più lo sarà questa, anche se noi domani dovremo cercare di vincere a tutti i costi. Loro mi conoscono bene? Non vado in campo io ma i miei giocatori che devono cercare di vincere per levarsi di torno questo alone negativo legato al fatto che non vinciamo da 13 partite. Io non ho rancore con nessuno, ho passato un anno e mezzo stupendo, ho raggiunto un apice importante, ma quella di domani non sarà una partita Sudtirol contro Bisoli, ma Modena contro Sudtirol“.
“Per me non esistono titolari – continua il tecnico gialloblu – devo guardare durante la settimana gli allenamenti e sbagliare il meno possibile nelle scelte, abbiamo provato tante soluzioni, ma siamo in emergenza. Oukhadda non ha fatto nessun allenamento, è sempre rimasto a riposo e ha fatto solo 30 minuti di tattica, quindi non è proprio prontissimo per giocare 90 minuti. Abbiamo provato soluzioni che mi hanno fatto essere fiducioso. Santoro terzino? Assolutamente no. Credo che sabato abbia disputato una partita superlativa a centrocampo, per il ruolo di terzino destro domani ci sono tante soluzioni poi vedremo quella che sceglierò. Ho provato Cotali, Corrado, Magnino e credo che quello che schiererò sarà Magnino. Il Sudtirol è una squadra che va molto dentro l’area e quindi per questo che ha avuto tanti rigori, sono stati bravi loro, li conosco molto bene sono molto leali con una qualità umana importante. Credo che se li hanno avuti se li siano meritati“.
Il mister di Porretta si sofferma poi su alcuni singoli a partire da Kleis Bozhanaj: “Bozhanaj è un giocatore che se non gli mettiamo pressione può diventare importantissimo per noi. Gli devo far capire dove deve ricevere la palla, credo che sia ancora un giocatore che può spaccare la partita quando entra e gli spazi sono un po’ più larghi, ma credo che l’anno prossimo porta diventare molto importante per il Modena. Battistella per me ha tutto per diventare un grande giocatore, glielo ho detto fin dal primo giorno. E’ un mio classico giocatore da portare a livello importante con il Modena. Non mi piace fare paragoni, ma secondo me Battistella è come Parolo, ha le stesse caratteristiche solo che lui non ci crede, io piano piano devo dargli questa mentalità. Io credo che se lui non facesse 4 o 5 gol a campionato sarebbe un delitto e devo dargli fiducia, credo che abbia un patrimonio importante per il Modena ed è da tenere stretto“.
Bisoli si sofferma poi anche su Manconi e sullo stesso Palumbo. “Manconi ha caratteristiche simili a Bozhanaj ma con più forza, ho provato anche lui è un giocatore che ha qualità, ha un buon tiro deve stare vicino alla porta, deve migliorare nella fase difensiva, non è che non la fa, ma non la fa benissimo. Un po’ come lo stesso Palumbo che per me è importantissimo, corre tantissimo, ma spreca tantissimo, quindi devo essere in condizione di farlo ragionare e spreca delle energia che molte volte non servono. La salvezza? Credo che a 43 punti si dovrebbe essere salvi e io vorrei giocare le ultimi tre partite con una tranquillità mentale, vorrei vedere nella squadra quella tranquillità vista all’andata a Bolzano nel secondo tempo“.
“Sono emozionantissimo di sedere sulla panchina a del Braglia con questa tuta – dice poi il tecnico riferendosi al suo debutto al Braglia – io mi emoziono ancora e domani darò il sangue per rendere felice io tifosi, credo che abbiano capito ormai come sono, io rappresento il popolo del Modena e domani sarò emozionatissimo. Ma per me è emozione anche quando vado in centro e la gente mi ferma e mi chiede di far vincere il Modena“.
Infine due parole sulla condizione atletica dei gialloblu. “Atleticamente stanno bene poi c’è un modo di giocare e un altro, io chiedo un applicazione feroce e sabato abbiamo finito con 4 giocatori con i crampi, è un modo diverso quello mio di intendere il calcio, può piacere o non piacere ma è diverso e io credo che la partita si deve spaccare in due parti 30 minuti il primo tempo e 30 nell’altro, noi adesso siamo a 30 e 15. Il prossimo anno i primi 30 minuti dell’Ascoli devono arrivare a 1 ora e 5, perchè alla fine è quello il tempo di una partita“.