
Dopo quelli di Duca e Oukhadda, il Modena ha prolungato anche il contratto di Luca Tremolada fino al 2025. Un giocatore, il fantasista lombardo, che è considerato centrale nel progetto gialloblu, sia dal ds Vaira che dal tecnico Paolo Bianco. “Il fatto di essere al centro di un progetto non mi pesa assolutamente – ha spiegato Tremolada in conferenza stampa – sono sempre stato uno che si prende molto volentieri le responsabilità di dover essere un punto fermo per allenatore e la squadra, sono sempre stato molto fiducioso di quello che sono e so che posso fare la differenza. E’ una cosa che mi fa solo piacere. Il fatto che i mister mi dicano che si aspettano di più da me? L’ho sempre preso come uno stimolo per cercare di essere un giocatore ancora più completo, negli anni credo di essere riuscito a diventarlo molto di più, soprattutto qui a Modena. In questo percorso sono diventato anche altro oltre a gol e assist. Se mi dicono che posso fare di più lo prendo come uno stimolo, nella mia carriera potevo certamente fare di più, ma a 32 anni mi sento più giovane di quando ne avevo 25 e credo di essere ancora in tempo”
“Io è dal primo giorno che ho firmato a Modena, il 31 agosto di due anni fa, quando ho parlato con la famiglia Rivetti – continua Tremolada – che ho sposato in pieno questo progetto e il mio sogno è un giorno tornare in A con questi colori. La carriera la vorrei finire qui e tornare in serie A col Modena. E’ un sogno ma vedremo cosa succederà, importante è comunque sempre mantenere la categoria, perché il Modena merita almeno questa categoria”.
Tremolada ha poi parlato del lavoro che sta svolgendo quest’anno con mister Bianco e dei miglioramenti che sta ottenendo. “Devo crescere sicuramente in tantissimi aspetti – dice – col mister penso di poter diventare un giocatore più completo, soprattutto nel gioco senza palla, quest’anno sto facendo un lavoro che sinceramente non pensavo di poter fare. Siamo ancora work in progress e ho ancora qualche difetto, ancora mi innervosisco un po’ troppo, ma penso di poter migliorare”
I rinnovi anche in un momento non straordinario sono sinonimo di fiducia da parte della società. “L’anno scorso avevamo iniziato la stagione molto peggio e avevo rinnovato perché penso che prima di essere calciatori ci sono i valori umani che vanno indipendentemente dai risultati. E’ un attestato di stima in quello che stiamo facendo e siamo ragazzi che mettono al centro del loro percorso il Modena. Penso che dobbiate essere orgogliosi del percorso che stiamo facendo”.
“Il Centro sportivo sarà sicuramente un valore aggiunto – continua il fantasista gialloblu – penso che alla base però ci devono soprattutto essere i valori umani, a Brescia abbiamo vinto il campionato e non avevamo nemmeno gli spogliatoi solo i campi perché stavano costruendo il centro sportivo, eravamo un grande gruppo. Qual è il mio ruolo preferito? I ruoli dipendono sempre dalle idee dell’allenatore, a me piace essere nel vivo del gioco, in quale zona del campo mi possa portare non lo so. In questi due anni ho avuto la fortuna di avere allenatori che, seppur in maniera diversa, mi hanno identificato bene in una posizione di rifinitore, un po’ come un vecchio numero dieci, quello che faceva l’ultimo passaggio, un ruolo che non si vede più”.
Infine due parole sulla sosta e su come è stata affrontata. “Abbiamo fatto dieci giorni di lavoro importanti, abbiamo lavorato forte, siamo un po’ arrabbiati perché nelle ultime cinque partite potevamo ottenere molto di più e meritavamo di più dei tre punti che abbiamo ottenuto”.