PARMA-MODENA, IL PERSONAGGIO: FABIO BONCI, UN MODENESE CAPOCANNONIERE CON I CROCIATI

(Foto Wikipedia)

“Nemo propheta in patria” dicevano i latini. Una massima questa che sembra calzare a pennello alla storia di Fabio Bonci (in foto con la maglia della Juventus) di professione attaccante, modenese di nascita, ma che ha trovato la consacrazione calciastica lontano dalla sua città d’origine, a Parma in particolare. Classe 1949, Bonci è figlio d’arte, suo padre Iro era stato un calciatore, tra le altre squadre, anche nel Modena del 1946-47, quello del mitico terzo posto in serie A. Ad inizio anni ’60, quando Fabio era un giovane di talento, volendo, avrebbe avuto la strada spianata per entrare nel settore giovanile gialloblu, visto che suo padre ne era l’allenatore, ma proprio per questo, preferì fare un’altra scelta e partire dal Moglia, squadra di serie D. Da lì iniziò una lunga carriera durata fino ad inizio anni ’80, che lo portò ad indossare le maglie di diverse squadre di serie C, B e anche A (per un paio d’anni, tra il 1967 e il ’69, giocò anche nella Juventus, ma senza trovare mai grande spazio essendo chiuso da Pietro Anastasi).

Il Modena lo incrociò spesso da avversario, e in più di un occasione gli fece anche gol, ma la maglia gialloblu non la indossò mai. Dove invece ottenne risultati importanti fu proprio a Parma, squadra con cui giocò in tre periodi diversi negli anni ’70. Nel secondo di questi, coincidente con il campionato di serie B 1974-75, realizzò 15 reti conquistando il titolo di capocannoniere, non riuscendo comunque a evitare la retrocessione dei ducali in serie C. Bonci in C però non scese, visto che si accasò prima al Genoa in B, dove costituì una importante coppia d’attacco con un giovane Roberto Pruzzo (ricordiamo anche una sua rete al Braglia contro il Modena, nell’ultima giornata d’andata del campionato 1975/76), poi al Cesena con cui disputò un campionato di A e uno di B, prima di tornare nel “suo” Parma.

Era il campionato 1978-79, il primo della divisione tra serie C1 e C2, e il Parma, guidato in panchina da Cesare Maldini, annoverava, oltre a Bonci, giocatori del calibro di Mario Scarpa, futuro canarino, e di un giovanissimo “Carletto” Ancelotti. In quella stagione Bonci segnò 9 reti (una delle quali proprio al Modena, in un clamoroso 5-0 al Tardini), contribuendo alla promozione in serie B dei crociati dopo un appassionante spareggio con la Triestina. Nel 1980, dopo un’altra stagione di serie B e 16 anni di carriera, Fabio Bonci decise di appendere le scarpette al chiodo.

(GB)