A mettere il sigillo sull’ultima, decisiva, sfida di campionato non poteva essere che lui, Fabio Scarsella, uomo della provvidenza per mister Tesser avendo segnato il gol promozione quando entrambi erano a Cremona, e alla fine miglior cannoniere della squadra con 13 gol. “Mi fa piacere avere fatto gol nelle due partite decisive che ho giocato, sia a Cremona che qui a Modena – dice il centrocampista laziale – però questa è una squadra formata da giocatori esperti con un obiettivo chiaro e cioè vincere. Non era facile ma bisogna ricordare che ci sono giocatori che hanno vinto tanto, penso a Ciofani o Minesso, allo stesso Marotta, la cui doppietta con la Lucchese alla fine, visti i due punti di vantaggio, è stata decisiva, nessuno non ha dato il suo contributo. E’ stato un anno trionfale, una cavalcata lunghissima ma strameritata, questo ci tengo a sottolinearlo, perchè se una squadra resta in vetta per 23 giornate vuol dire che di spazio ne ha lasciato poco, a parte le chiacchiere che ci sono state, ma che fanno parte del gioco“.
“Anche dopo il pareggio di Gubbio – continua Scarsella – noi siamo rimasti concentrati su noi stessi, ci siamo preparati bene. Certo un po’ di tensione c’è stata, ma paura mai, questo ci tengo a sottolinearlo perché comunque siamo una squadra forte e consapevole e penso che oggi questo l’abbiamo dimostrato per la 38ª volta. Abbiamo avuto mille vicissitudini che hanno segnato un po’ il nostro campionato, però non ci siamo mai scomposti, mai lamentati, e attaccati a nessun alibi. Ricordo a novembre e dicembre che avevamo 14-15 giocatori per preparare una partita però quella situazione è coincisa con il nostro miglior periodo di forma, ricordo ad esempio la gara di Imola o la Pistoiese in casa. Questa squadra credo che sia solo da applaudire, penso che abbiamo stracciato quasi tutti i record della categoria, ad eccezione di quello dei punti totali della Ternana. Per tutto il resto penso che siamo entrati nella storia della società e della serie C“.
Un centrocampista goleador Fabio Scarsella, capocannoniere della squadra. “Mi fa piacere – dice – mi ricordo la chiamata del direttore, il suo entusiasmo, la determinazione, quindi io ho messo a disposizione le mie caratteristiche come ha fatto ciascun giocatore della nostra squadra. I due miei gol di oggi? Di gol difficili non è che ne ho fatti tanti in carriera, l’importante era condurre in porto il risultato, è stato l’epilogo più logico di un campionato dominato. Anche quando siamo arrivati qui al Braglia in pullman l’accoglienza è stata travolgente, una sorpresa anche per noi, il pullman era bloccato e in quel momento i tifosi ci hanno dato l’ultima goccia di energia che ci serviva per portare a termine questa camminata trionfale. Ora è giusto festeggiare, poi al resto ci penserà la società“.
Infine una dedica per la doppietta con il Pontedera e in generale per la vittoria del campionato. “La dedica è per la mia famiglia, per Chiara che diventerà mia moglie il prossimo mese e per mia figlia che è nata da dieci mesi e che sono tutta la mia vita. Poi naturalmente, anche i miei genitori, che oggi non hanno potuto essere qui, ma che mi sono sempre vicini“.
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