STORIE DI SPORT, FABIO GERLI SI RACCONTA A VIVO: “DA RAGAZZINO GIOCAVO ATTACCANTE”

(Foto Modena FC 2018)

Il regista gialloblu Fabio Gerli è stato il protagonista, questa settimana, della rubrica Storie di Sport di Vivo Modena, intervistato da Giovanni Botti. Ecco alcune delle sue dichiarazioni. Clicca qui per leggere la versione integrale dell’intervista.

Del Modena di Tesser, Fabio Gerli è il metronomo che detta i tempi, la mente a cui affidare il pallone quando si è in difficoltà o si deve far ripartire l’azione. Il numero 16 canarino si è calato fin da subito nella realtà della nuova categoria diventando uno dei migliori interpreti di un ruolo non facile e del quale i protagonisti di valore non sono poi così tanti. Eppure c’è stato un periodo in cui Gerli giocava più avanti, addirittura attaccante. “Può sembrare strano visto che probabilmente segna più Gagno di me – scherza il regista gialloblu – ma all’inizio giocavo davanti. Poi, piano piano, ho iniziato ad arretrare, prima trequartista poi esterno, fino a quando, negli allievi, un allenatore mi mise davanti alla difesa. Da quel momento ho sempre fatto questo ruolo, che è quello che preferisco, o al massimo, ogni tanto, la mezzala”.

Fabio, come è nata la tua passione per il calcio?
E’ nata perché ho un fratello più grande innamorato del calcio, che ha giocato anche lui. Così, seguendo le sue orme, ho iniziato nella squadra del mio paese, Passo Corese. Da lì sono andato prima in una squadra giovanile di Roma poi, per tre anni, nel settore giovanile della Lazio, poi ancora in un’altra squadra di Roma, l’Urbetevere. Infine sono entrato nelle giovanili dell’Entella.

A Modena sei arrivato grazie a mister Mignani?
Dopo tre anni a Siena, la società è fallita e io mi sono svincolato. Sicuramente il fatto che conoscevo il mister e avevo un grandissimo rapporto con lui è stato fondamentale per venire qui. E anche il direttore Matteassi aveva cercato di portarmi a Piacenza qualche anno prima.