
La serie C ha ormai deciso la sospensione definitiva dei campionati e si appresta ad affrontare una difficile discussione per la scelta della quarta squadra promossa in cadetteria (il Carpi è in vantaggio vista la migliore media punti). La B e la A, invece, sperano ancora di poter ripartire puntando sulla possibilità di sconfinare anche ad agosto, nonostante i nuovi casi di positività al Covid-19 emersi in alcune squadre. Andando a ripercorrere la storia del nostro calcio la prima volta in cui il campionato venne sospeso e non si concluse fu nel 1915, subito dopo l’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra il 24 maggio.
Era quella la 18ª edizione del massimo torneo italiano, che si svolse pertanto dal 4 ottobre 1914 al 23 maggio del 1915. Subito dopo la Guerra, nel 1919, il titolo venne assegnato dalla Federazione al Genoa, primo in classifica nel Girone Finale Nord al momento della sospensione, ignorando completamente i diritti delle squadre del Centro-Sud. Protagonista era anche allora la Lazio, unica compagine che si era già qualificata alla finale Centro-Meridionale. Nel 2015, in occasione del centenario dell’entrata in Guerra, la società romana chiese l’assegnazione ex equo di quel titolo, questione alla quale non si è ancora trovata una soluzione.
Anche per il Modena la sospensione fu una vera sfortuna visto che la società gialloblù stava allestendo una squadra in grado di competere con le grandi del nord e aveva ingaggiato un campione come Attilio Fresia (foto), inizialmente solo nelle vesti di allenatore, vista la squalifica che aveva ricevuto per professionismo, poi, a partire dal 1915, anche come giocatore. Inoltre c’erano giovani talenti come Forlivesi e Perin che stavano crescendo molto bene. La guerra costrinse molti giocatori gialloblù ad andare al fronte e il campo di Viale Fontanelli, dove giocavano e si allenavano i canarini, venne occupato dai buoi di proprietà dell’esercito.
Verso la fine del 1915, però, vista la voglia di svago che si avvertiva nelle città, si organizzò un torneo riservato alle squadre del Nord che fu nominato Coppa Federale. Il Modena vi partecipò potendo contare su alcuni importanti campioni arrivati nella nostra città a causa della presenza della scuola di Guerra e dei depositi di diversi reggimenti. Tra questi Ara e Rampini della Pro Vercelli. In più c’erano Fresia e i già citati Perin e Forlivesi. Un vero squadrone che finì in un girone con Bologna e Audax, altra squadra modenese inserita al posto della Cremonese che aveva rinunciato. La qualificazione alla fase finale era quindi una questione tra canarini e felsinei. Il Modena vinse la prima sfida in trasferta grazie ad una doppietta di Fresia, poi, dopo aver sconfitto l’Audax per 4-0 nella stracittadina, si impose anche in casa per 3-2 in una fredda giornata di gennaio, accedendo al girone conclusivo con Milan, Juventus, Genoa e Casale.
Vista la rosa a disposizione le possibilità di vittoria finale c’erano tutte ma, come spesso accade, tanti campioni insieme non fanno una squadra. Le due sconfitte in trasferta con Milan e Genoa furono decisive e i gialloblù conclusero al secondo posto alle spalle dei rossoneri e a pari merito con la Juventus. Il calcio si fermò del tutto nella primavera del 1917, qualche mese prima della disfatta di Caporetto, e ripartì soltanto ad ottobre 1919, con un campionato che, per il Modena, iniziò con la roboante vittoria per 6-0 contro i cugini del Carpi.
(GB)
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