
Il difensore centrale del Modena Tommaso Silvestri questa settimana è il protagonista della rubrica Storie di Sport di Vivo, dove si è raccontato nell’intervista di Giovanni Botti. Silvestri ha parlato dei suoi esordi allenato da suo papà, del periodo nelle giovanili della Juventus e della sua carriera fino all’arrivo in gialloblu nell’estate del 2021. “Modena, come città, non la conoscevo – ha detto Silvestri – però alcuni ex compagni come Carlo Pinsoglio, che ancora oggi sento, me ne avevano parlato bene. E’ una città a misura d’uomo, che si gira tutta in 15-20 minuti e con un centro storico bello e caratteristico. E poi, ovunque tu vada, mangi da Dio. Quando mi viene a trovare un mio famigliare o un qualche amico per portarlo a mangiare ho solo l’imbarazzo della scelta“.
Da ragazzino chi era il tuo modello calcistico?
Sono tifoso della Juventus e ho sempre ammirato molto Alessandro Del Piero, che ho avuto la fortuna di conoscere e allenarmici insieme. Feci il ritiro a Pinzolo con la prima squadra nell’anno della Confederation Cup e ricordo la sua disponibilità ed educazione nei confronti di tutti, da Buffon fino al Silvestri della Primavera. Ti faceva sentire sempre a tuo agio, anche se non disdegnava di riprendere qualcuno se vedeva comportamenti non in linea con il famoso “stile Juve”.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
E’ quello che accomuna tanti ragazzi che fanno il mio lavoro e cioè arrivare il più in alto possibile, sarebbe bello poterlo fare proprio a Modena. Qui sto bene perché le persone mi hanno conosciuto anche a livello umano e sentirsi apprezzato da questo punto di vista credo sia la gratificazione più grande per una persona.