
Tra le tante storie legate alla sfida tra Como e Modena e allo stadio Sinigaglia (la più nota e drammatica è quella del pugno rifilato dall’allora capitano lariano Massimiliano Ferrigno a Francesco Bertolotti nel novembre del 2000), ce n’è anche una che ha come protagonista un giocatore modenese amato dai tifosi e scomparso di recente: Gianni Goldoni. Cresciuto nella Città dei Ragazzi, Goldoni entrò nelle giovanili gialloblu quando aveva 12 anni e il 9 giugno 1955 conquistò il Campionato Italiano Ragazzi con la squadra allenata da Giuliano Grandi. L’anno successivo, stagione 1955/56, dopo nove giornate lo stesso Grandi subentrò sulla panchina della prima squadra al tecnico Todeschini, dimessosi dopo una sconfitta interna contro il Palermo. Grandi si affidò in buona parte ai suoi ragazzi, tra i quali lo stesso Goldoni, che esordì in maglia gialloblu proprio al Sinigaglia di Como il 18 marzo 1956, quando non aveva nemmeno 20 anni. La partita non andò bene e il Modena fu sconfitto dai lariani per 3-1, sprofondando pericolosamente in classifica. Quello però fu l’ultimo momento difficile del campionato. I canarini, grazie anche all’apporto dei giovani, si ripresero e conclusero con un più che onorevole ottavo posto. La stagione di Goldoni, invece, terminò con nove presenze e due reti. A fine carriera ne avrebbe collezionate ben 180 con 13 reti, una delle quali rimasta celebre: il gol della bandiera nel clamoroso 7-1 subito a Bologna nel 1962 in quello che è passato alla storia come “il derby dei sette magnifici”.
(GB)