
Domenica alle 18 i canarini di Novellino scenderanno in campo all’Ossola di Varese contro i biancorossi di mister Stefano Bettinelli per la seconda trasferta consecutiva dopo quella vittoriosa di Vicenza. Una sfida importante su un campo tradizionalmente ostico nella quale il Modena dovrà confermare i progressi evidenziati sia nel derby col Bologna che soprattutto al Menti. Mai però così importante come quella di ventotto anni fa, il 25 maggio del 1986, quando in terra varesotta i canarini di Mascalaito si giocarono praticamente un’intera stagione e, battendo i padroni di casa per 2-1, ebbero la strada spianata verso il ritorno in serie B. Match winner dell’incontro fu Sauro Frutti, indimenticato bomber canarino, che realizzò il rigore decisivo all’ultimo minuto.
Frutti, che ricordo ha di quella partita?
Era la penultima di campionto e noi dovevamo vincere a tutti i costi. Mi ricordo che c’era un caldo pazzesco e che tutti noi giocatori sentivamo la tensione e l’importanza di quella partita. A pochi minuti dalla fine eravamo sull’1-1, quando l’arbitro ci assegnò un calcio di rigore; di solito molti dei miei compagni volevano calciarlo, ma in quel caso ero rimasto da solo con una palla che pesava tantissimo. Per fortuna però tutto andò per il verso giusto. Tra l’altro il giorno prima mister Mascalaito mi aveva proposto di cambiare la tecnica nel battere i rigori; invece che calciare di potenza provare a tirare di precisione e contro il Varese feci proprio così.
Come avete vissuto la settimana che ha preceduto quell’incontro?
Furono sette giorni intensi e difficili dal punto di vista del nervosismo. Tanti tifosi vennero a Varese a sostenerci e anche durante la settimana ci avevano manifestato tutto il loro entusiasmo e sostegno. Noi giocatori cercavamo di mascherare l’ansia il più possibile. Fortunatamente la nostra forza era quella di essere un gruppo molto coeso.
Una volta appese le scarpette al chiodo ha collaborato ancora con la società canarina?
Dopo la retrocessione del 1988 sono andato via da Modena e ho giocato per quattro campionati nel Rovereto. Una volta terminata la mia carriera di giocatore sono ritornato sotto la Ghirlandina in veste di allenatore degli Allievi Nazionali gialloblu e per due anni ho avuto anche la fortuna e l’onore di allenare un giovanissimo Luca Toni. Terminata questa esperienza biennale la mia strada e quella del Modena si sono nuovamente separate senza mai ritrovarsi.
IL RACCONTO DELLA PARTITA
Era il 25 maggio del 1986. Il campionato di serie C1 stava arrivando alle battute finali e la classifica del girone A, a due giornate dal termine, vedeva in zona promozione tre squadre racchiuse in soli due punti: Parma 44, Modena 43, Piacenza 42. I gialloblu di Gigi Mascalaito, dopo aver battuto il Prato al Braglia soltanto su autorete e in pieno recupero, si giocavano una buona fetta di promozione allo stadio Ossola di Varese contro una squadra biancorossa in piena lotta per non retrocedere. Il Piacenza, principale avversario dei canarini, riceveva invece una Virescit ormai tranquilla e avrebbe quasi certamente vinto. Bisognava quindi battere il Varese ad ogni costo per affrontare con maggiore serenità l’ultima sfida del torneo, in casa contro l’Ancona già salvo. Nel primo tempo non successe un gran chè e le squadre andarono al riposo sullo 0-0. I fuochi d’artificio iniziarono nella ripresa. Al 5’ Domini, con una punizione a “foglia morta”, sorprese Zunico sul suo palo portando in vantaggio il Modena. La partita si infiammò. Il Varese, sempre più con l’acqua alla gola, non ci stava a perdere e al 23’ raggiunse il pareggio con un inserimento di testa di Tullio Tinti, l’attuale procuratore di molti giocatori. Col passare dei minuti i gialloblu sentivano sempre più la pressione di un risultato che rischiava di sfuggire, il Piacenza tra l’altro stava battendo la Virescit. L’episodio chiave al 90’. Longhi si guadagnò un rigore che Frutti trasformò con freddezza. La vittoria era in cassaforte e sette giorni più tardi i canarini, battendo 1-0 l’Ancona, avrebbero riconquistato la serie B dopo otto anni.