Era difficile soltanto un mese fa immaginare che la Ferrari avrebbe potuto vivere un finale di stagione ricco di soddisfazioni e, a tratti, anche entusiasmante. Invece l’esplosione del fenomeno Leclerc dopo il Gp del Belgio e le tre vittorie consecutive, due del monegasco e una di Sebastian Vettel, hanno ricaricato i tifosi del Cavallino, rendendo molto più interessanti i Gran Premi autunnali e invernali. Ora sarebbe illogico pensare a una clamorosa rimonta mondiale su Lewis Hamilton e sulla Mercedes, soprattutto dopo il successo di Sochi in Russia, dove l’inglese ha approfittato del ritiro di Vettel e della tattica dei Pit Stop per avere la meglio sulle “Rosse”, partite per la quarta volta consecutiva in Pole Position ancora con Charles Leclerc.
Troppo, infatti, è il vantaggio in classifica del campione del mondo che, a cinque gare dalla fine, sopravanza il monegasco, terzo, di oltre 100 punti (322 contro 215). In mezzo a loro c’è la seconda guida Mercedes Valtteri Bottas con 249, mentre Vettel è soltanto quinto con 194 punti. I successi del mese di settembre sono da prendere come un trampolino di lancio per una crescita da cui ripartire nel prossimo Mondiale e ad oggi l’obiettivo a cui può ancora ambire la Ferrari in questa stagione è il secondo posto di Bottas. Uno degli aspetti più interessanti di questo periodo è, come dicevamo, il fenomeno Leclerc. La Ferrari ha trovato nel giovane monegasco quel campione in grado di dare spettacolo e di entrare nel cuore dei tifosi, cosa che non è mai riuscita del tutto a Sebastian Vettel. “A mio papà Charles sarebbe piaciuto tantissimo!”, ha detto Piero Ferrari, e in effetti Leclerc ha messo in mostra quella grinta e quella sfrontatezza che tanto sarebbero piaciute al “Drake” Enzo Ferrari, accompagnate comunque dall’umiltà e dalla gentilezza dei modi con cui si è posto con la stampa e i tifosi.
Ora il monegasco e la Ferrari in generale sono attesi dal Gp del Giappone, domenica 13, la prima delle due gare in programma ad ottobre. Non sarà facile perché sul circuito di Suzuka, negli ultimi cinque anni, ha sempre dominato la Mercedes, che ha tagliato per prima il traguardo quattro volte con Lewis Hamilton e una, nel 2016, con Nico Rosberg. In precedenza però Sebastian Vettel, alla guida della Red Bull, aveva trionfato in ben quattro occasioni su un circuito tra i più particolari del Mondiale, dal momento che è l’unico ad avere una conformazione a otto, ovvero con sottopasso e relativo cavalcavia. Un tracciato, quello di Suzuka, lungo 5807 metri, tecnico e spettacolare grazie alla varietà delle sue curve, generalmente apprezzato dai piloti che, negli anni, vi hanno corso sopra.
La Ferrari non vince in Giappone da 15 anni, da quando cioè nel 2004, Michael Schumacher conquistò il suo sesto e ultimo successo a Suzuka (cinque con la Ferrari e uno con la Benetton). Tocca quindi a Leclerc (o anche a Vettel) sfatare quello che sembra diventato un vero e proprio tabù per la scuderia del Cavallino.
(GB)
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