La vittoria di Kimi Raikkonen nell’ultimo Gran Premio, quello di Austin ha riportato entusiasmo nel mondo Ferrari e, soprattutto, ha ritardato la vittoria del mondiale da parte di Lewis Hamilton. Il pilota Mercedes, terzo negli States, potrebbe però già festeggiare il suo secondo titolo consecutivo (il quinto totale) già nel prossimo Gran Premio, in programma domenica 28 ottobre, in Messico, all’Autodromo Hermanos Rodríguez di Città del Messico. Lungo, nella sua prima versione, 5000 metri, era caratterizzato da un rettilineo iniziale di ben 1192 m, seguito da un altro allungo che terminava con un tornante molto stretto (Hairpin). Vi era poi una serie di curve impegnative (The Esses) che sfociavano nella velocissima curva leggermente rialzata chiamata Peraltada che riportava sul rettilineo iniziale. Dal 1986 si corse su una versione più corta che non prevedeva più il tornante Hairpin. Trovandosi nei dintorni di Città del Messico, a circa 2 300 m di quota, il circuito influenza le vetture a causa della rarefazione dell’aria, creando non pochi problemi aerodinamici e motoristici. Il tracciato messicano è tornato a far parte del calendario del mondiale di Formula 1 a partire dal 2015, dopo un profondo restyling da parte dell’architetto del circus Hermann Tilke. Da quando è tornato in F1, ci sono state due vittorie della Mercedes (2015 Rosberg e 2016 Hamilton) ed una della Red Bull, l’anno scorso, con Max Verstappen.
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