Lirola, Defrel, Politano. Sassuolo 3, Bilbao 0, Mapei in festa ed immacolato, Berardi torna tra dieci giorni, il Sassuolo è la più raggiante realtà italiana.
Nessun delirio, solo le considerazioni fatte una sessantina di giorni fa, nell’immediato post-gara di Sassuolo-Athletic Bilbao. Allora, alla vigilia di quella sfida, c’era un doveroso scetticismo, dovuto ad un esperienza europea assente che si sarebbe scontrata contro un nome, uno spessore, una verve ben più solida. Sbagliammo.
Per ironia della sorte, però, anche oggi, a poco più di 24 ore dalla sfida d’Europa Bilbao-Sassuolo, in programma alle ore 21:05 di giovedì 24, non possiamo che analizzare con un certo disincanto e lo stesso scetticismo la situazione. Solo con prodromi diversi.
QUI SASSUOLO.
Perché questo pessimismo? La risposta è alquanto semplice, e fa rima con “numeri”. Sì, perché il Sassuolo arriva da quattro sconfitte in Serie A, 13 punti in altrettante gare, appena sopra la linea di galleggiamento, per fortuna abitata da compagini che non preoccupano più di tanto. Poi ancora, il Mapei non è più il fortino di qualche tempo fa, causa Roma corsara un mese fa. E non dimentichiamoci l’infermeria, sempre troppo pingue per una rosa cui manca una profondità “europea”. In ultimo, per quanto non sia corretto per certi versi focalizzarci sul singolo, quel Berardi, un ghost. Ma è ancora vivo?
Passiamo ora alle note positive. La prima, sempre di stampo clinico, si chiama Politano. Nella giornata di martedì è tornato ad allenarsi col gruppo e prenderà parte alla spedizione iberica. Quantomeno, non starà lontano dal terreno di gioco ancora per molto. Così come Missiroli e Magnanelli, entrambi presenti a Marassi contro la Sampdoria. Restano dunque fuori Letschert, Duncan e Sensi. EDF orientato a riproporre il 4-3-3 con Gazzola, Cannavaro, Acerbi e Peluso dietro, Magnanelli, Biondini e Pellegrini in mezzo e Defrel, Matri e Ricci là davanti.
QUI BILBAO.
Buona la stagione dei baschi fino a questo momento, padroni del settimo posto nella Liga, ma distanti solamente quattro lunghezze dal terzo posto. Addirittura l’Atletico di Simeone ha un solo punto in più dell’Athletic (una “O” ed una “H” fanno la differenza…) di Valverde. In casa poi, manco a dirlo, i biancorossi mostrano la faccia cattiva: una sola sconfitta in stagione alla 2ª di Liga, da prendere comunque con le pinze, contro gli alieni del Barcellona (per 1-0, comunque, nessuna goleada). In quel “San Mamés” di recente costruzione, ora un vero e proprio catino infernale, laddove i baschi costruiscono le proprie fortune. Forti di una saldezza identitaria che non ha eguali nell’Europa calcistica moderna, memore di antichi valori di un calcio che non c’è più. Pochi non sanno che lì, in Biscaglia, si tesserano giocatori di provenienza autoctona, indigeni. Tutto molto romantico. Meno romantico invece per Valverde il precedente nel girone, quando gli spagnoli sottovalutarono la matricola del girone F e se ne tornarono a casa con le ossa rotte. Aduriz, a quei tempi non al meglio, ci sarà. Al contrario di Iturraspe, assente. Ma le frecce nella faretra dei rojiblancos sembrano moltiplicarsi all’interno della propria cattedrale.
Manca poco alla 5ª giornata del Gruppo F di Europa League, fondamentale snodo in un raggruppamento ancora allineato: Genk ed Athletic Bilbao a 6, Rapid Vienna e Sassuolo 5. Nel tentativo di proseguire un percorso europeo sicuramente fonte di prestigio e di risorse economiche, benché, dall’altro lato, presupponga settimane sempre convulse ed ulteriori fattori di rischio per una rosa già relativamente risicata. Arbitrerà la contesa l’ungherese Viktor Kassai.
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di Gigi Ferrante
(foto tratta dal sito ufficiale sassuolocalcio.it)