
A Palermo, i neroverdi hanno giocato con l’idea di poter festeggiare quasi certamente a fine partita. Ma cosi non è stato. I rosanero hanno complicato e rovinato i piani degli emiliani che hanno subito per larghi tratti del match la determinazione e la voglia di vincere dei ragazzi di Dionisi. La zona nevralgica del terreno di gioco, ha giocato un ruolo fondamentale, proprio a metà campo si è vista una differenza sostanziale. I rosanero avevano più fame, erano più lucidi nelle giocate e arrivavano prima sul pallone lasciando le briciole a Boloca e Ghion. I due mediani, sono stati in grande difficoltà, quasi divorati dall’energia sprigionata dagli avversari. Il pubblico inoltre, ha fatto la sua parte: giocare al Barbera con questa cornice che spinge a più non posso la squadra di casa, non è facile per nessuno. Grosso, altro grande ex di questa partita, sentiva particolarmente la gara, tanto da apparire piuttosto nervoso e provato mentre macinava chilometri all’interno della sua area tecnica. Qualche errore tattico ahimè, l’ha commesso anche lui. Troppo spregiudicata la formazione iniziale. Modifiche poi apportate nella ripresa. Il mattatore del match è senza dubbio, il finlandese Pohajnpalo autore di un’autentica tripletta. Le qualità del vichingo ex Venezia non sono mai state in discussione, piuttosto ci si chiede come abbiano fatto i lagunari a privarsi di un giocatore come lui in piena lotta salvezza. Di Francesco non avrà certamente gradito la mossa della società. Tornando al Sassuolo, lo stop siciliano non deve essere un dramma, nulla può scalfire la cavalcata di Grosso e giocatori in questo campionato. Bisogna avere l’umiltà, di non perdere la concentrazione e di rimettersi in moto anche perché alle porte c’è un derby importante da giocare: quello contro il Modena allo stadio Braglia. In quello stadio 13 anni fa arrivò una storica promozione. Il bis fa gola a tutti. Segno del destino? Spezia permettendo.
di Nicolò Caruso