Archiviata la regular season, i ragazzi dell’Azimut Modena Volley si apprestano a cominciare i play-off. Si parte sabato 4 marzo, alle 20.30, al Palapanini contro la Calzedonia Verona, dei vari ex Baranowicz e Kovacevic.
Nella giornata odierna invece sono stati sorteggiati gli accoppiamenti per la seconda fase della Champions League; i canarini hanno pescato i polacchi dell’Asseco Resovia: squadra piena di talento, vista la presenza in rosa di giocatori del calibro del palleggiatore Dryja, in diagonale con l’opposto canadese Schmitt. In posto 4 troviamo l’ex Piacenza Perrin insieme al MVP della scorsa World League, Marko Ivovic, lo statunitense Jaeschke e al francese mancino Rossard. Il centro è dominato dai giganti Nowakowski, Lemanski e Mozdzonek.
Ma adesso diamo un’occhiata a quella che è stata la stagione regolare disputata dai gialloblu: una stagione travagliata, turbolenta, fatta di picchi e rovinose cadute, che ha lasciato un’ombra di incertezza sul finale.
LA CAVALCATA TRIONFALE
Ad inizio campionato l’Azimut faceva veramente paura. La Supercoppa vinta in rimonta su Perugia e le 8 vittorie consecutive in campionato, lasciavano presagire ad un’annata trionfale per i ragazzi di coach Piazza. La squadra dava l’impressione di essere solida e insuperabile, e le incertezze degli addetti ai lavori e dei tifosi riguardo al neo palleggiatore Orduna, venivano coperte dalle prestazioni convincenti di tutto il collettivo. L’apice è rappresentato dalle due partite con Perugia, fuori casa, e Verona: in tutte e due le occasioni, i canarini giocarono, forse, la loro migliore pallavolo e si imposero con i netti risultati di 3-1 e 3-0. Però si sa, quando arrivi tanto in alto è facile cadere, e maggiore sarà l’impatto con il suolo.
I PRIMI SCRICCHIOLII
Più volte è stata indicata la sconfitta con Monza come l’inizio della vera crisi gialloblù (leggi qui). Infatti quella partita mise a nudo i difetti della formazione di Piazza e i limiti tecnici e caratteriali di alcuni giocatori. Quattro giorni dopo Petric e compagni avevano l’occasione con Molfetta di dimostrare al campionato, ma soprattutto a loro stessi, che quello con i lombardi era stato soltanto un passo falso, che loro erano ancora i più forti, e come disse proprio l’allenatore poco prima dell’inizio del match, che non sarebbe mai più ricapitato. E invece no. La squadra pugliese, capitanata da uno straordinario Giulio Sabbi, asfaltò i canarini e vinse 3-1. Le chiavi per la vittoria furono la battuta precisa e pungente e il muro invadente e dominante, le stesse che fino a quel momento erano proprie di Modena. Queste due sconfitte di fila fecero sanguinare l’Azimut, e da lì a poco sarebbero arrivati gli squali.
LE SCIALBE VITTORIE AL TIE-BREAK
Se una persona disinteressata di volley andasse, per caso, a vedere le statistiche dell’Azimut di questa stagione, troverebbe ben 7 vittorie per 3-2 su 26 partite giocate. Se si pensa poi che 3 di queste sono arrivate con avversari come Ravenna, Milano e Latina che non partecipano neanche ai play-off, allora i dati cominciano ad essere preoccupanti. Le altre invece sono state ottenute con avversari più “blasonati”: Trento, Macerata, Perugia e Monza; in tutte però si ha avuto l’impressione che sia stata Modena a rimetterci: a parte quella con Ravenna, nelle altre occasioni i gialloblu si sono fatti rimontare dopo essere stati ampiamente in controllo del match. Quindi in definitiva l’Azimut ha lasciato sul percorso 7 punti.
IL GIRONE INFERNALE DI RITORNO
Si può tranquillamente dire che la seconda parte del campionato dei canarini sia stata ben al di sotto delle aspettative. Infatti nel girone di ritorno il Modena Volley ha totalizzato la bellezza di 23 punti, frutto di 5 vittorie da 3, 4 al tie-break e ben 4 sconfitte. Le prime tre della classe, Civitanova Trento e Perugia, hanno chiuso invece rispettivamente con 36, 31 e 34. I picchi più bassi sono rappresentati dall’esonero del coach Roberto Piazza, dopo la roboante sconfitta per 3-o contro Verona, e le ultime disfatte ad opera degli acerrimi rivali, sportivi, trentini e marchigiani. La società ha cercato di rattoppare la squadra, promuovendo alla prima panchina lo storico secondo allenatore Lorenzo Tubertini, e ingaggiando fino a fine stagione l’esperto palleggiatore Dragan Travica.
Ora il finale di stagione resta un’incognita, poiché i quarti con Verona non saranno una passeggiata e l’Azimut dovrà sputare sangue e sudare sette camice per approdare in semifinale. Discorso analogo va fatto per la Champions e qui si aprono scenari interessanti: infatti qualora i canarini riuscissero nella doppia impresa di eliminare sia la Calzedonia che i polacchi del Resovia, allora molto probabilmente, incontrerebbero sul loro cammino la Lube Civitanova, per un’affascinate sfida di predominio sia italiano che europeo.
di Mattia Amaduzzi.
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