RAPHAELA FOLIE, DAGLI INIZI A BOLZANO AI MONDIALI

Ripubblichiamo una intervista, uscita su un numero di Vivo di qualche settimana fa, a Raphaela Folie, centrale altoatesina della Liu Jo Modena e della Nazionale Azzurra.
Il cognome farebbe pensare a una qualche origine francese, ma lei è nata e cresciuta a Bolzano e proprio in Alto Adige ha mosso i primi passi nel mondo della pallavolo. Stiamo parlando di Raphaela Folie, classe ‘91, centrale della Liu Jo Modena e della Nazionale italiana. “Forse un’origine francese nella mia famiglia c’è – racconta – ma bisogna andare molto indietro nel tempo. Il nome Raphaela invece è tedesco. Io ho fatto tutte le scuole in tedesco e a casa spesso lo parlo”.

L’Alto Adige è una regione in cui c’è una tradizione pallavolistica?
Non molto. Adesso c’è la squadra di Bolzano prima in A2, ma in genere si è vista sempre molta serie C, al massimo B. Però c’è tanta passione e la pallavolo è molto seguita.

Quando ti sei avvicinata a questo sport?
Ho iniziato prestissimo, direi in terza elementare. Però i primi sei o sette anni non mi piaceva un granchè. Non giocavo nemmeno in prima squadra perchè non ne avevo troppa voglia. Poi mi hanno convinto a fare due settimane di allenamento con la squadra di C, il Caldaro vicino a Bolzano, ho giocato titolare e improvvisamente, non so come, è scattato qualcosa.

Hai praticato altri sport?
Ho fatto un po’ di tutto, pallamano, badminton, ping pong, calcio. Ero una bambina molto attiva. Mia mamma mi diceva: ‘vai a fare sport, sfogati, poi torni a casa’.

La tua è una famiglia di sportivi?
Assolutamente si. Mio padre ha praticato calcio e tennis, mia madre sci e atletica leggera i miei fratelli calcio e pallavolo. Non però a livelli professionistici.

L’esordio in A1 te lo ricordi?
Si, dopo il Caldaro sono passata al San Giacomo in B2, poi due anni a Trento e l’esordio in A1 all’Asystel Novara. Ricordo che poco prima del campionato abbiamo fatto una amichevole con la Dinamo Mosca. A me non sembrava vero, l’anno primo giocavo in B1, però mi sono trovata subito bene, nonostante nei fondamentali fossi ancora molto indietro.

Dopo Novara, Villa Cortese, Bergamo e ora Modena…
Ho accettato Modena perchè c’è un bel progetto. Ho giocato qui con Bergamo l’anno scorso e quella è stata la partita più bella dell’anno. Avevo visto una squadra forte, giovane, che poteva vincere tutto. Poi alla fine sono andate male per un problema di infortuni, che quest’anno non abbiamo avuto.

Proprio con un modenese, Massimo Barbolini, hai esordito in nazionale. Che ricordi hai?
Era la World Cup del 2011, esordii contro l’Argentina e, in diretta tv, tirai subito una battuta sotto rete. Poi alla fine sono risultata la top scorer di quella partita e la coppa l’abbiamo vinta. Barbolini è un bravissimo allenatore, uno che sa gestire il gruppo.

La scorsa estate hai partecipato al Mondiale in Italia. Che esperienza è stata?
E’ stata un estate molto lunga con cinque mesi in ritiro collegiale. Avevamo molta voglia di giocare e si è visto. Peccato per il quarto posto dal momento che avevamo battuto 3-0 gli Usa, poi vincitori del Mondiale. E’ stata comunque una grande esperienza.

A Modena come ti trovi?
Molto bene. E’ il tipo di città che piace a me, né troppo piccola né troppo grande. C’è tutto quello che ti serve. Abito in viale Reiter, vicino sia al centro che al palazzetto, quindi molto comoda.

Il tempo libero come lo passi?
Come tutte le ragazze mi piace fare shopping, ma anche stare con gli amici o con il mio ragazzo. Anche lui è un pallavolista, è di Foggia ma gioca a Conselice. Preferisco stare in compagnia piuttosto che in casa attaccata al computer o ai social network.

Sui social però ci sei?
Si, su Facebook, Twitter e Instagram. Per noi giocatrici che abbiamo le amiche un po’ sparse in qua e in la sono molto comodi. Però mi connetto quando non ho niente da fare.

Modena è una città che vive per la pallavolo. Questa atmosfera l’avevi trovata da altre parti?
A Bergamo. Lì la pallavolo femminile ha fatto la storia, come la maschile qui. Sono entrambe città in cui la pallavolo è molto sentita.

La Liu Jo dove può arrivare?
Penso che possiamo puntare a vincere. Credo che alla fine ce la giocheremo noi e Novara anche se ci sono altre squadre molto forti.

(G.B.)
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