VOLLEY: IL DG SARTORETTI TRA OLIMPIADI, NUOVO COACH E LA STAGIONE ALLE PORTE

L’Olimpiade di Rio De Janeiro va in archivio. L’Italia del Volley ha fatto sognare tutto il popolo tricolore, arrivando a conquistare la medaglia d’argento e il cuore di tutti. Questo risultato storico ha fatto riavvicinare molte persone alla pallavolo e sembra di essere tornati ai tempi della celeberrima “generazione di fenomeni” composta da Lucchetta e company. Noi abbiamo parlato del momento del volley azzurro, delle olimpiadi ma soprattutto del futuro di Modena Volley con il Direttore Generale della società gialloblù Andrea Sartoretti che ha disputato ben tre edizioni dei giochi olimpici.

Sartoretti che Olimpiadi sono state per i giocatori di Modena? Si aspettava questo risultato da parte dell’Italia?
E’ stato un torneo olimpico di altissimo livello dove la Nazionale italiana ha dimostrato il suo vero potenziale che non era quello della World League. Durante i giochi, gli azzurri hanno dimostrato di essere alla pari delle migliori squadre al mondo e di potersela giocare fino in fondo. I nostri giocatori italiani hanno fatto una buonissima prestazione quando sono stati chiamati in causa. Vettori ha giocato contro il Canada, unica partita persa, ma è stato il migliore in campo. Rossini era stato chiamato per fare dei cambi dietro ed ha interpretato il ruolo nel migliore dei modi mentre Piano era partito per giocare titolare, stava andando benissimo, ma poi purtroppo è stato fermato da un lieve infortunio. La valutazione è molto buona per tutti quanti.

Come mai, secondo lei, i giocatori di Modena sono stati impiegati con il contagocce dal CT Blengini?
Alla fine è l’allenatore che sceglie. In Nazionale non è come nelle squadre di club dove è presente una distinzione più netta tra titolari e riserve, nella squadra azzurra ci sono tantissimi campioni. I giocatori che sono partiti per il Brasile hanno fatto molto bene anche perché l’Italia è arrivata fino alla finale per l’oro. Rossini è rientrato nel gruppo di 12 e non di 14 mentre Piano era un titolare.

Vedendo la straordinaria Olimpiade disputata da Bruninho, c’è un po’ di rammarico di non averlo più sotto la Ghirlandina?
Bruno è un grandissimo campione, ha dimostrato ancora una volta di essere un palleggiatore determinante, lo è stato a Modena e lo è tuttora per la Nazionale Brasiliana. E’ ovvio che ci mancherà il suo carisma, sia come persona che come giocatore. Sono state fatte altre scelte, lui giocherà in Brasile e noi andremo avanti con Orduna che secondo me potrà fare molto bene.

Come ha visto i giocatori gialloblù impegnati con le altre nazionali?
Della nostra squadra avevamo due nazionali Francesi, N’gapeth e Le Roux. Nel loro caso non parlerei di singoli ma di squadra. La Francia è arrivata con grandi aspettative a queste Olimpiadi quindi non hanno ottenuto il risultato che si aspettavano. Hanno esordito contro una Nazionale Italiana molto carica, giocando alle 9:30 di mattina in Brasile, probabilmente la selezione transalpina non è riuscita ad interpretare il match nel migliore dei modi e non è riuscita a prendere il ritmo. N’gapeth e Le Roux sono due grandi campioni e dimostreranno tutto il loro valore.
Holt, nazionale americano, ha disputato un torneo in crescendo. Migliorando di partita in partita, ha disputato due ottime prestazioni, in semifinale e nella finale per il bronzo vinta dalla nazionale a stelle e strisce.

Direttore, lei ha disputato in carriera tre edizioni dei Giochi Olimpici, che ricordi ha di quelle esperienze?
Ad Atlanta, nel 1996, io non ero assolutamente tra i giocatori protagonisti però mi ricordo di una squadra che, sulla carta, era molto forte, eravamo i favoriti. Quando penso a quel torneo, non la reputo una vittoria d’argento ma una sconfitta d’oro. Per quel gruppo che vinse tutto per sette anni di fila, non tagliare il traguardo fu un rammarico molto pesante. A Sidney 2000 eravamo una squadra meno forte rispetto alle altre però, quello stesso anno, avevamo vinto l’Europeo. Vincemmo anche la World League e in tutta la manifestazione a cinque cerchi non avevamo mai perso prima della semifinale. Anche in quell’occasione eravamo convinti che si potesse portare a casa l’oro. Quell’anno, nella stagione estiva, vincemmo tutte le partite, eccezion fatta per la semifinale olimpica e alla fine portammo a casa dall’Australia la medaglia di Bronzo. Ad Atene, invece, nel 2004 non eravamo il gruppo da battere. Il Brasile lo era, loro erano i campioni mondiali uscenti. Avevamo perso contro di loro anche in finale World League. Abbiamo provato a fargli lo scherzetto ma alla fine, purtroppo, non ci siamo riusciti, riportando in patria un argento.
Nella capitale greca è stata una vera vittoria d’Argento, a Sidney un po’ meno ma abbiamo portato a casa comunque una medaglia, mentre la sconfitta di Atlanta è sta la sconfitta che ha pesato un po’ di più.

Come si spiega questa “maledizione” che aleggia sugli Azzurri del volley alle Olimpiadi? Si arriva sempre fino in fondo ma non si riesce mai a mettere la ciliegina sulla torta con la medaglia d’oro…
Sinceramente non lo so, in tutti gli anni che ho vestito la maglia azzurra si è sempre parlato di maledizione olimpica perché in tante altre competizioni siamo arrivati a giocarci la vittoria ed a portarla a casa mentre ai giochi non siamo mai riusciti a farlo. Credo che la cosa più importante sia quella di avere un gruppo che possa garantire l’alto livello e quello attuale credo che possa farcela. Questa squadra può arrivare a giocarsi le finali e le vittorie più importanti ogni volta. Se si ricrea gruppo e mentalità vincente, dopo l’ottimo risultato a Rio, questa squadra può farlo. Alla fine l’importante è rimanere ad alti livelli ed arrivare a giocarsela sempre.

Chiuso il capitolo a cinque cerchi, arriviamo a parlare di Modena Volley. Torniamo indietro all’8 maggio: data storica per la città perché la squadra ha conquistato il triplette. Da quel giorno cosa è cambiato all’interno del palazzetto?
Già dall’anno precedente eravamo tornati alla ribalta vincendo la coppa Italia e perdendo una finale scudetto. Ora c’è la consapevolezza che questa società, squadra e struttura sono tornate ai vertici del campionato italiano. Bisogna essere più consapevoli di quello che è Modena per la pallavolo, questo è anche una responsabilità perché bisogna cercare di mantenersi al vertice. Vincere poi non è mai semplice. Come dicevo per la Nazionale, anche per Modena è importante avere continuità per essere sempre in ballo per cercare di vincere ogni manifestazione.

Finisce la gloriosa era targata Angelo Lorenzetti ed inizia quella di Roberto Piazza. Differenze tra i due tecnici? Cosa ci si aspetta dal nuovo coach?
Secondo me è presto per trovare delle differenze, Piazza è un allenatore con tantissimi anni di esperienza alle spalle. Per trovare reali diversità tra i 2 bisogna aspettare di che lavoro farà qui a Modena il nuovo allenatore. Angelo e Roberto sono due grandissimi amanti della pallavolo e due grandissimi conoscitori di questo sport. Sono entrambi curiosi e sempre pronti ad apprendere nuove teorie.

E’ iniziata la preparazione in vista della nuova stagione, tanti volti nuovi, come sta andando l’inserimento dei giocatori appena arrivati a Modena?
Il gruppo si completerà il 5 settembre quando rientreranno i giocatori impegnati alle Olimpiadi, in quella data sarà svolto il primo allenamento dove sarà a disposizione dell’allenatore il gruppo al completo. I ragazzi nuovi hanno grandi motivazioni, entusiasmo e voglia di lavorare, si sono integrati con i pochi rimasti a casa molto bene. In questo periodo si stanno allenando con i nostri giovani.

Il primo impegno ufficiale sarà la Supercoppa Italiana che si giocherà a Modena, prima partita proprio contro Trento di Angelo Lorenzetti. Come sarà accolto l’ex coach dal Palapanini?
Per lui ci sarà sicuramente una buona accoglienza, ha portato a Modena grandissimi risultati negli ultimi anni. Angelo ha fatto tantissimo per la squadra e per la città, sicuramente i nostri tifosi gli riserveranno il giusto tributo. E’ ovvio che, essendo diventato l’allenatore di una squadra avversaria, nel momento in cui inizierà la gara sarà un avversario come gli altri.

Classica domanda d’inizio stagione: obiettivi di Modena Volley per quest’annata?
Gli obiettivi sono i soliti, siamo una squadra allestita per essere molto competitiva. Come noi ci sono tante altre società ben attrezzate. Saremo competitivi su tutte le competizioni che disputeremo: Campionato, Champions e Coppa Italia.

Alla fine dello scorso campionato avete attuato l’ormai celebre Crowdfunding, un bilancio su questa attività? Come vi comporterete adesso con chi ha contribuito?
Il nostro obiettivo primario era quello di richiamare l’attenzione su quello che siamo stati e su quello che continuiamo, fortunatamente, ad essere. Il rischio di chiudere c’è stato, il Crowdfunding doveva essere una possibilità per tutti di avvicinarsi e far capire quale fosse l’importanza di questo sport a Modena, in Emilia Romagna ed in Italia. Questo risultato è stato raggiunto, la cifra proposta era provocatoria perché si parlava di un milione di euro. In caso di mancato raggiungimento di questa, tutti i soldi sarebbero stati restituiti a chi di dovere e così è stato. Questo progetto ha portato ad avere molti contatti che saranno senza dubbio utili per il futuro. Il Crowdfunding è precursore di una possibile attività di azionariato popolare attuabile nei prossimi mesi e nei prossimi anni.

Di Filippo Mattioli