BASKET, LA CECCHINA DELL’ACETUM: L’INTERVISTA AD AMBRA CALZOLARI

E’ cominciata nel migliore dei modi il cammino nei play-off per il Basket Cavezzo. Le “piovre”, sconfiggendo sia in gara 1 che in gara 2 Fiorenzuola, hanno raggiunto la finale regionale. Alla vigilia di questo importante match abbiamo intervistato Ambra Calzolari, una delle leader di questa squadra.

Ambra, come sta procedendo la stagione?
I risultati ci sono stati: siamo arrivate prime in regular season, nonostante avessimo perso qualche giocatrice durante il campionato. Adesso però si riparte da zero con le semifinali playoff per il titolo regionale. Saranno tutte partite difficili, perché siamo quattro squadre molto equilibrate.

Che finale di stagione ti aspetti?
Spero il migliore possibile. Stiamo lavorando tanto in palestra, per preparare al meglio le sfide che ci attendono. Daremo sicuramente il massimo per passare il primo turno, in modo tale da arrivare nei play-off nazionali.

Parliamo un po’ di te. A che età hai iniziato a giocare a basket?
Ho cominciato a giocare molto presto, all’età di 7 anni a Massa Finalese, un piccolo paese in provincia di Finale. Lì ho iniziato a giocare con i maschi. Poi in seguito andai a giocare in una società di Finale Emilia, facendo tutte le giovanili. A quell’epoca affrontai molte volte Cavezzo, società nella quale milito ormai da dieci anni.

Come ti sei appassionata a questo sport?
Da piccola ho provato a fare tanti sport, dal nuoto alla danza. Mio padre mi portava a vedere gli allenamenti di basket in palestra e perciò gli chiesi di poter provare anch’io. Da quel momento non ho mai smesso né ho intenzione di smettere. La mia è sempre stata una famiglia di sportivi, anche se il loro sport preferito è il calcio.

Quali sono i punti di forza del tuo gioco e quali invece quelli in cui puoi migliorare?
Penso di essere una giocatrice molto competitiva e aggressiva. Uso molto il fisico perché, nonostante non sia molto alta, gioco spesso spalle a canestro, come ala grande o pivot. Inoltre sto provando anche il tiro da tre. Diciamo che dovrei migliorare in difesa, soprattutto a marcare le esterne. Però, sono dell’idea che si possa sempre migliorare: se dovessi salire di categoria, sicuramente dovrei aumentare il fisico.

Segni tanti punti. Non senti la pressione di avere tra le mani la “palla che scotta”?
No perché non è sempre merito del singolo, ma conta tanto anche la squadra, che ti aiuta a costruire i tiri migliori. Quest’anno mi sono presa qualche responsabilità in più, anche per necessità vista la perdita di alcune giocatrici. Ad un certo punto io, insieme ad altre ragazze, abbiamo preso in mano la situazione; in questo modo abbiamo ritrovato i nostri equilibri.

Sei iscritta all’Università. Come fai a conciliare lo studio con il basket?
Sono al quarto anno di Scienze della Formazione a Bologna. Oltre alle lezioni ho i laboratori e il tirocinio. Per conciliare tutto bisogna fare sacrifici. Per esempio, quando devo fare allenamenti intensi, salto alcune lezioni, non avendo la frequenza obbligatoria. Ci sono periodi in cui è difficile far quadrare le cose, però cerco di mettere sempre davanti a tutto il basket.

Hai qualche altra passione oltre al basket?
Non ho molto tempo libero. Quando non vado all’Università o gli allenamenti, mi piace uscire con il resto della squadra oppure con la mia compagnia.

MA

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