Oggi, venerdì 31 gennaio, festa del patrono, torna anche la tradizionale Corrida di S. Geminiano, un evento sportivo che mette insieme atleti professionisti e dilettanti, uniti nella voglia di fare sport e stare insieme. Quella di quest’anno è un edizione particolare visto che la Corrida compie 40 anni. Diversi sono anche gli appuntamenti collaterali. Dalla premiazione dei principali corridori del passato a una mostra allestita al palazzo dello sport sulla storia della corsa. Ne abbiamo parlato con Serafino Ansaloni, presidente de “La Fratellanza” da sempre un punto di eccellenza per l’atletica italiana.
Presidente Ansaloni, 40 anni di Corrida, un bel traguardo…
In realtà la Corrida nacque quasi per caso, all’epoca ci furono varie proposte di corse su strada e maratone. Allora era una cosa un po’ strana, ma alla fine decidemmo comunque di farla e, dopo vari tentativi, si optò per una corsa il giorno del nostro santo. Fu l’idea che ebbe maggiore successo. Con il tempo riuscimmo a vincere le varie rimostranze di chi voleva sempre cambiare il percorso e chi la ostacolava. Ora non è più così, anzi! L’amministrazione è conscia che ormai la Corrida fa parte della tradizione della città e ci da una mano a risolvere questi problemi. Quest’anno con il 40° anniversario della Corrida e il 140° della società sarà davvero una data storica.
Immagino che in quattro decadi siano davvero numerosi gli atleti che hanno corso la Corrida, noti e meno noti…
Moltissimi in realtà, a partire dalla prima corrida che vide vincitore Cindolo, un mito dell’atletica italiana, per passare a Pimazzoni, Bordin, Mei e Baldini. Molti di questi atleti poi hanno vinto Europei e Olimpiadi, a testimonianza di come si è trasformata la Corrida nel tempo, da corsa tradizionale a vero e proprio evento internazionale che richiama nomi importanti.
Modena è stata nominata lo scorso anno città europea dello sport. Che peso hanno avuto le associazioni in questa scelta?
Modena è ricca di associazioni sportive che continuano a prosperare, merito degli atleti che hanno dato importanza all’associazione, ma anche dello sforzo che privati e amministrazione mettono in tutto questo. Noi come Fratellanza con i nostri 140 anni di storia abbiamo un certo peso e cerchiamo di essere sempre all’avanguardia: siamo il primo centro decentrato della FIDAL, la federazione italiana di atletica leggera, abbiamo infrastrutture e spalti, per i quali il Comune ci ha dato una mano, che hanno trasformato la Fratellanza nel vero “salotto dell’atletica leggera italiana”. In molti vengono a gareggiare volentieri e cerchiamo sempre di organizzare eventi e manifestazioni sportive nazionali e internazionali, come il campionato italiano Master in programma i primi di Luglio con atleti over 35 anni. Una manifestazione di 3 giorni che richiederà un organizzazione importante, ma che richiamerà in città oltre 1500 persone.
L’attività sportiva fra i ragazzi nel nostro paese sta diminuendo. Voi però lavorate molto con le scuole. Quali sono i benefici dello sport per i giovani?
E’ importantissimo investire nello sport nell’educazione dei ragazzi, lo si dovrebbe fare molto di più. Lo sport è una scuola di vita. L’atletica leggera più di altri dal punto di vista educativo: ogni ragazzo non gareggia solo con l’avversario ma con se stesso, cercando di migliorare le proprie statistiche. Questo insegna che, per ottenere dei risultati, bisogna perseverare e non mollare, lavorare con dedizione. E’ facile per un bambino divertirsi con un pallone, è più complicato entrare nell’ordine delle idee e delle regole dell’atletica. Dal punto di vista invece più generale servirebbe una maggior collaborazione fra la scuola e il Coni e un maggior coinvolgimento nello spronare i ragazzi a fare attività sportiva. Lo sport toglie i giovani da tante altre brutte situazioni, aiuta i ragazzi a socializzare e li invoglia a stare insieme.
MARCO MELLI
VIVO MODENA 22 GENNAIO 2014