Nonostante il blocco temporaneo di molti sport, è da poco ripreso il campionato di serie A2 di Baseball, dove milita il Modena Baseball Club, sotto la guida del manager Marcello Malagoli. “Il campionato è stato in dubbio fino alla fine – ci racconta – ma per fortuna il baseball non è uno sport di contatto, quindi si potrà disputare questa stagione”.
Quando si è avvicinato al baseball?
“È successo ormai una quarantina di anni fa, per motivi logistici. Infatti la casa dove abitavo da piccolo si affacciava direttamente sul campo da baseball di Modena, per cui era impossibile per me non andare a finire lì. In seguito iniziai le giovanili e feci tutto il percorso fino alla prima squadra nella quale ho debuttato nel 1990. In tutta la mia carriera ho sempre giocato a Modena, tranne un solo anno”.
Cosa la appassiona di più di questo sport?
“Quando iniziai la cosa che mi attirava di più era probabilmente la novità. Era qualcosa di mai visto, uno sport nuovo per quei tempi, e sicuramente molto diverso da calcio e pallavolo, sempre molto diffusi nelle nostre zone. Poi comunque tutti i miei amici vicini di casa avevano intrapreso quella strada, e quindi è stato naturale per me finire col giocare a Baseball”.
Quando ha deciso invece di allenare?
“Nel 2010 ho deciso di smettere di giocare per motivi di lavoro, non riuscivo più ad allenarmi com’ero abituato. A quel punto la mia intenzione era quella di smettere del tutto con il baseball ma non ce l’ho mai fatta. Piano piano mi sono avvicinato all’aspetto tecnico del gioco dando una mano agli allenatori che c’erano allora e inserendomi sempre di più fino a diventare nel 2017, il manager della squadra”.
Sarà un campionato complicato quest’anno?
“Abbiamo ripreso a fine maggio con gli allenamenti e da poco più di una settimana con il campionato. Questo è sicuramente un campionato strano, perché comunque si gioca solo su due mesi. La società ha fatto dei grossi sacrifici per allestire una rosa importante, per cui penso sia inutile nascondere che il nostro obiettivo sia quello di provare di vincere il nostro girone, per avere accesso a play off”.
Ci sono stati molti cambiamenti dovuti al Covid?
“Per quanto riguarda l’allenamento non abbiamo a disposizione gli spogliatoi, arriviamo già pronti e andiamo a fare la doccia a casa. Durante le partite invece possiamo usufruire degli spogliatoi al termine dei due incontri. Diciamo che è un piccolo sacrificio, visto che è stata considerata anche la possibilità di non fare il campionato. Ovviamente ad oggi il pubblico non può ancora assistere alle partite”.
Quali saranno le avversarie più difficili del vostro girone?
“Per noi quello di quest’anno è un girone abbastanza nuovo, nel senso che abbiamo quasi sempre giocato con squadre della nostra regione. Stavolta invece ci hanno spostato nel girone del nord, nel quale affronteremo Verona, Bolzano e Castelfranco Veneto, quindi per noi si tratta di avversari nuovi che non conosciamo”.
Avete un buon tifo?
“Rispetto agli anni d’oro, parliamo degli anni 2000 quando ci giocammo la finale scudetto, ovviamente il seguito è calato. Non siamo ai fasti di quei tempi, però per fortuna abbiamo tifosi che ci seguono costantemente”.
E il vostro settore giovanile?
“Il nostro è un settore giovanile abbastanza rinnovato. Nel senso che negli ultimi due anni sono entrati tanti tecnici nuovi. Inoltre quest’anno siamo riusciti, nonostante le mille difficoltà, a fare tutte le categorie”.
Avete un buon campo in cui giocare?
“Il nostro diamante è un fiore all’occhiello di tutto il Baseball regionale e mi sento di dire anche nazionale. Perché comunque nello stesso impianto abbiamo la possibilità di avere tre campi uno adiacente all’altro. Tant’è che negli ultimi tre anni abbiamo sempre ospitato le finali di tutti i settori giovanili. L’impianto è stato ulteriormente migliorato questo inverno con la realizzazione di un tunnel di battuta per il periodo invernale, quindi per gli allenamenti. Per cui si tratta di una struttura assolutamente di prim’ordine”.
di Francesco Palumbo
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