LUCIANO GIGLIOTTI RICORDA BERSELLI E PARLA DEL FUTURO DEL MODENA RUGBY

Oltre al dolore per la scomparsa di un amico, il professor Luciano Gigliotti, in qualità di vicepresidente, ha raccolto la pesante eredità del presidente Almer Berselli alla guida del Modena Rugby Club.

Lei è stato il primo allenatore di Almer Berselli…
Nei primissimi anni ’60 Almer è arrivato giovanissimo al campo, insieme agli amici. Eravamo contati e dopo pochissimi allenamenti l’ho mandato subito in campo, e da lì non ha più smesso. Era molto dotato fisicamente, quasi un decatleta. Negli anni è diventato uno dei più forti giocatori passati da Modena. Il rugby lo ha vissuto in tutti i suoi aspetti, da allenatore e da arbitro prima ancora che come dirigente. In particolare come direttore di gara era bravissimo: sosteneva che l’arbitro non dovrebbe solo applicare le regole, ma premiare la squadra che attacca, che cerca di fare gioco.

Un suo ricordo del Berselli presidente.
Un uomo che ha amato visceralmente il rugby, ci si è buttato anima e corpo. Sognava per Modena una squadra di alto livello, con strutture adeguate, come quelle che abbiamo adesso, in un contesto nazionale dove sono tante le squadre che hanno ancora impianti non all’altezza. Con la cavalcata dalla B alla A1 ha regalato grandi emozioni alla città, poi la crisi generale e dello sport in particolare lo hanno costretto a ridimensionare, ripartendo dalla B. Ma l’intento è sempre stato quello di tornare in alto. Nel giro di tre anni voleva avere una squadra al 95% di giocatori modenesi, prodotti dal vivaio. Ce li abbiamo già ora. Nelle ultime giornate di questa stagione, diverse avversarie schieravano giovani, noi lo abbiamo fatto tutto l’anno. Da questo punto di vista siamo in anticipo sulla tabella di marcia.

Che fase si appresta a vivere il rugby modenese? Cosa si sente di dire a giocatori e tifosi?
Per me l’avventura del rugby prosegue, e faremo tutto il possibile perché prosegua con il progetto di Almer, è il modo migliore per ricordarlo. Certo non sono giorni facili, nessun passaggio di testimone a livello societario lo è, a maggior ragione in casi come questo, dove niente di quel che è successo era previsto o prevedibile. Oltre al dispiacere per la perdita di un amico, sono tanti gli aspetti da definire, gli incontri da fare, in modo che si arrivi con risorse, ruoli e compiti definiti all’iscrizione del prossimo campionato. La squadra sta continuando gli allenamenti, sotto la guida di Gian Luca Ogier, con costanza e tranquillità. E la tranquillità è proprio quello che serve alla società in questo momento, in modo da prendere le decisione migliori.