EQUITAZIONE SALTO OSTACOLI, BORELLI: CAMBIARE PER INSEGUIRE UN SOGNO

A volte, per avere successo, bisogna spostarsi. Questo è ciò che ha dovuto fare il cavaliere Nicolò Borelli: da Modena si è trasferito in provincia di Vicenza, in Veneto, la regione che vanta un numero molto elevato di appassionati di equitazione, in particolare del salto ostacoli. Da allora ha ottenuto vari successi in ambito nazionale, gareggiando e battendo anche i colleghi più blasonati. Insieme abbiamo fatto una chiacchierata a proposito di questo sport e delle sue imprese recenti: la qualificazione alla gara delle Regioni che si terrà all’interno del prestigioso concorso internazionale in programma a Piazza di Siena, a Roma, nella splendida cornice di Villa Borghese.

Nicolò a che età hai cominciato a praticare l’equitazione?
A 12 ho cominciato a montare a livello amatoriale; invece a 18 ho cominciato a gareggiare seriamente.

Hai sempre saputo che un giorno saresti diventato un cavaliere, oppure te ne sei reso conto poco a poco?
All’inizio non ci pensavo, perché fondamentalmente facevo equitazione di campagna oppure monta all’americana. Solamente strada facendo mi sono reso conto che fare il cavaliere di salto ostacoli era quello che preferivo e sarebbe diventata la mia vita.

In pochi sanno quanto lavoro ci sia in preparazione ad un concorso di salto ostacoli di tre giorni. Quindi raccontaci com’è strutturata una tua settimana tipo…
Nei primi giorni, dal lunedì al mercoledì, ho poco tempo per montare, perché essendo via durante i weekend mi occupo di altre faccende, come la ricerca di nuovi prospetti in Italia e in Europa. Per fortuna ho i miei collaboratori che mi aiutano a muovere i cavalli e a mantenerli in forma, in modo tale che io possa portarli in concorso dal giovedì fino alla domenica.

Quanto è importante creare il binomio (ossia l’insieme cavallo-cavaliere) giusto?
Per avere una continuità di risultati utili e importanti è fondamentale. Se invece si punta ad ottenere giusto qualche exploit è meno determinante.

All’incirca quanti concorsi fai durante l’anno? Inoltre la prossima settimana andrai a fare il concorso più importante d’Italia, ovvero Piazza di Siena a Roma…
Mediamente faccio 3 concorsi al mese, quindi in un anno diventano più di 30. Possono essere di vario tipo: dai Nazionali A*****, a quelli meno importanti. La prossima settimana saremo a Roma, perché con la squadra del mio circolo abbiamo vinto la gara di qualificazione a questo evento, che si preannuncia bellissimo e in una cornice unica.

Descrivici appunto come avete fatto a qualificarvi a questa prossima gara…
Le qualificazioni sono state molto difficili, perché per il Veneto si sono sfidate circa 50 squadre, per un totale di oltre 200 binomi. Il mio team è stato l’unico che, nell’arco di 3 giorni, ha sempre fatto percorsi netti, ovvero non commettendo alcun errore sugli ostacoli. E’ stata un’enorme soddisfazione.

Uno dei tuoi collaboratori e membro della squadra, è Giulio Carpigiani, che di recente si è classificato terzo nella ranking list nazionale. Sei orgoglioso di lui, visto che è cresciuto sportivamente con te?
Certamente. Ha cominciato a collaborare con me all’età di 15 anni (ora ne ha 22) e, purtroppo, non è mai riuscito a comprare cavalli di grande valore, adattandosi sempre a quello che aveva a disposizione. Ha vinto moltissime gare, tra cui anche i Campionati Italiani l’anno scorso; la cavallina che lo ha portato a questi traguardi se l’è pagata da solo a poco a poco. Verrà anche lui a Roma, sperando di fare un grande risultato.

di Mattia Amaduzzi

 

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